
Gli ottavi di finale del Roland Garros cominciano a riempirsi di azzurro, e la strada per andare oltre non è così ardua. Prendiamo, per esempio, Lorenzo Musetti: è uscito alla grande dalle difficoltà contro l'argentino Navone, e se guarda il suo tabellone non c'è nessuno che possa fargli paura fino alla semifinale, dove potrebbe trovare Alcaraz. Sì, certo, al prossimo turno c'è Rune e non sarà un match facile, ma la solidità messa in campo nel 4-6, 6-4, 6-3, 6-2 dimostra che Lorenzo non è certo Top 10 per caso: «Io ho sempre lottato, anche quando perdevo partite che potevo vincere. Per chi ha tante armi nel suo gioco come me, è più facile prendere decisioni sbagliate. Ma adesso sento la mia classifica come una pressione positiva, ed anche il fatto di diventare padre per la seconda volta così giovane non mi fa paura, anzi. E poi, sapete, noi di Carrara siamo duri come il marmo...». Appuntamento domenica con il danese, e appuntamento anche la Jasmine Paolini, che ha trovato difficoltà solo nel cognome della sua avversaria ucraina: la Starodubtseva. È finita 6-4, 6-1, e il viaggio a Parigi continua spedito.
Perso invece l'ottimo Matteo Gigante, che ha comunque lottato 3 set con Shelton, oggi tocca a Jannik Sinner e Flavio Cobolli, entrambi messi come secondo match dei rispettivi campi. Il romano avrà l'onore di giocare sul Philippe Chatrier ma anche l'ostacolo di Sasha Zverev; il numero uno del mondo sarà invece sul Suzanne Lenglen contro il ceco Lehecka, ovvero un'asticella un po' più alta da saltare. «Jannik sta bene - ha detto alla vigilia coach Simone Vagnoni -, ma sicuramente dovrà alzare il livello visto fin qui.
Sarà un match complicato, ma finalmente ora può godersi il tennis al 100%». Vagnozzi sta anche cercando di convincere Darren Cahill a restare all'angolo di Sinner un altro anno, ma chissà che questa sia la sfida più dura.