Marco Lombardonostro inviato a MelbourneDiceva qualcuno in passato che il potere logora chi non ce l'ha. E se lo chiedete oggi a gente tipo Tomas Berdych e Kei Nishikori vi darebbe più o meno la stessa risposta, scuotendo la testa. Perché sopraffatti in tre set da Roger Federer (34 anni) e Novak Djokovic (28) i due di cui sopra si accomoderanno davanti alla tv per vedere la sfida di semifinale degli Australian Open che tutti attendevano. Tutti tranne loro, ovviamente. Il tennis dunque continua ad essere uno sport per vecchietti, sportivamente parlando. E figurarsi che cosa dovrebbe dire Maria Sharapova battuta ancora una volta è la diciottesima di fila su un totale di 19 sconfitte e due sole vittorie da Serena Williams. Anche lei classe 1981 (settembre) e capace di rifilare un 6-4, 6-1 nella sfida di una rivalità che praticamente non esiste, se non solo cromaticamente. «Lei è sempre un gradino più in alto» dice sconsolata Masha, mentre Serena - che in semifinale troverà la Radwanska -ci scherza su: «Il segreto della mia longevità? Non ne ho la più pallida idea: se lo sapessi l'avrei già imbottigliato e venduto al miglior offerente». Poi ha aggiunto che forse è la pastasciutta che ha imparato a mangiare in Italia a darle tanto potere, ma il discorso è che nel circuito sia tra gli uomini che le donne non si vede ancora il ricambio generazionale.Qui a Melbourne a sfidare Serena ci proverà la Azarenka sempre che sia sopravvissuta stanotte alla sfida con la Kerber che la vedeva largamente favorita -, mentre tra gli uomini, in attesa che maturi Kyrgios (definito da un columnist locale «una vergogna nazionale»), si punta ora su Milos Raonic, che stamattina se la vede con Monfils, altro talento della categoria mai sbocciati.Ci punta molto il suo allenatore, l'italiano Riccardo Piatti, mentre Federer afferma di avere un debole proprio per Kyrgios, che in fondo ha solo 20 anni, ma che l'altro giorno è entrato in campo per giocare il doppio parlando al telefonino: «Era un amico, mica potevo mettere giù». Sull'argomento Roger sorride: «È fatto così, ma è un grande talento.
Un consiglio? Se capisce i prossimi due anni sono decisivi, allora diventa il migliore. Solo che quando passa il treno bisogna saperlo prendere». Perché per ora, in questa era tennistica, a salirci sono sempre gli stessi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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