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Terremoto nella Fifa, funzionari arrestati in Svizzera con l'accusa di corruzione

Sei funzionari della Fifa in manette su richiesta degli Usa. Nel mirino, oltre all’aggiudicazione di due Mondiali, accordi di marketing e sfruttamento diritti tv

Terremoto nella Fifa, funzionari arrestati in Svizzera con l'accusa di corruzione

Un vero e proprio terremoto si è abbattuto sul vertice del calcio mondiale. Le accuse sono gravissime: corruzione, riciclaggio di denaro sporco e frode telematica. Scattati gli arresti, in Svizzera, di sei alti funzionari della Fifa, su richiesta del Dipartimento di Stato Usa. Nel mirino degli inquirenti gli ultimi venti anni di gestione dell’organo di governo della Fifa, con particolare riferimento alle gare per aggiudicarsi i campionati mondiali del 2018 e del 2022 (rispettivamente a Russia e Qatar) così come gli accordi per il marketing e i diritti televisivi.

L’operazione è scattata all’alba nel lussuoso hotel Baur au Lac, con vista sulle Alpi e il lago di Zurigo, dove oggi i vertici della Fifa si incontrano per il congresso annuale con il presidente Sepp Blatter, che deve affrontare la sfida per la rielezione (se vincesse sarebbe il suo quinto mandato) con il principe giordano Ali bin Al Hussein.

Gli agenti svizzeri, in abiti civili, si sono fatti consegnare le chiavi delle stanze dalla concierge dell'hotel e sono saliti direttamente ai piani per procedere agli arresti. Nessuno ha opposto resistenza e un paio di funzionari sono usciti dall’albergo senza le manette. Come riportano i media americani Blatter è indagato ma al momento non è sotto accusa.

Queste le persone finite in manette: Eugenio Figueredo, vicepresidente della Confederazione sudamericana di calcio (Conmebol) e vicepresidente della Fifa, cittadino uruguaiano; Eduardo Li, presidente della federcalcio della Costa Rica (Fedefutbol) e funzionario della Fifa, cittadino costaricano; José Maria Marin, membro esecutivo della federcalcio sudamericana (Conmebol), cittadino brasiliano; Julio Rocha, ex presidente della federazione di calcio del Nicaragua e funzionario della Fifa, cittadino nicaraguegno; Costas Takkas, ex segretario generale della federcalcio delle Isole Cayman, cittadino britannico; Jeffrey Webb, presidente della Confederazione di calcio del Nord, Centro America e Caraibi (Concacaf) e vicepresidente della Fifa, cittadino britannico; Rafael Esquivel, presidente della Federcalcio del Venezuela (Fvf) e membro esecutivo della Federcalcio sudamericana (Conmebol), cittadino venezuelano.

Ad imprimere una forte accelerazione alle indagini la decisione dell’ex procuratore Michael Garcia che ha preso le distanze dalla Fifa dopo essere stato assunto dall’associazione per svolgere un’indagine interna. Indagine al termine della quale i vertici della Fifa hanno parlato dell’inesistenza di fatti che provassero la corruzione. Conclusioni che l’ex procuratore non ha ritenuto valide.

Intanto il ministro dello Sport russo, Vitali Mutko, tiene a precisare che "il ciclone giudiziario che ha investito i vertici della Fifa non è legato all’assegnazione alla Russia dell’organizzazione dei Mondiali di calcio 2018. "Se vediamo chi sono le persone arrestate, molte di loro non avevano niente a che fare con l’esame delle richieste per ospitare i mondiali" e "non erano membri del comitato esecutivo della Fifa".

La procura svizzera rende noto di aver aperto un’inchiesta penale contro ignoti per il sospetto di "riciclaggio di denaro e truffa" in relazione all’attribuzione dei Mondiali di calcio del 2018 e del 2022. Sequestrati documenti e dati on-line dalla sede della Fifa a Zurigo. "Gli arricchimenti illegittimi si sarebbero realizzati almeno in parte in Svizzera", ha precisato il ministero della Giustizia, sostenendo che l’inchiesta è stata aperta il 10 marzo 2015. Fino ad ora, però, non se ne era saputo nulla.

"Oggi è un giorno molto triste per il calcio", commenta il principe di Giordania Ali Bin Al Hussein, vicepresidente Fifa. Hussein si è candidato proprio alla presidenza della Fifa come antagonista di Blatter.

In una conferenza stampa organizzata in fretta e furia a Zurigo Walter De Gregorio, direttore della comunicazione della Fifa, ha cercato di prendere le distanze dallo scandalo: "Ribadisco che la Fifa è in questo caso la parte danneggiata. Stiamo cooperando e fornendo le informazioni che ci hanno richiesto ai membri dell'ufficio del procuratore. E' nel nostro interesse rispondere alle domande ancora aperte alla luce delle accuse lanciate". "Né il presidente né il segretario generale della Fifa (Jerome Valcke ndr) sono coinvolti nelle inchieste" ha spiegato De Gregorio.

La Fifa ha tenuto poi a precisare che "i Mondiali del 2018 e 2022 si terranno regolarmente".

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