Valentino Rossi è pronto a dargli una mano: «Se vuole, provo io a convincere Messi a venire all'Inter». Una proposta con il sorriso per Thohir. «Mi ha mandato un sms, è un mio tifoso e spero di incontrarlo presto». Valentino non si preoccupi, gli basterà accendere la TV. Erik tele Thohir è un uomo di media e comunicazione e conosce l'arte. Ieri da Fabio Fazio, stanotte con il tiki taka di Italia 1, la lista è lunga, il sorriso sempre disponibile e, da parte sua, una invidiabile tecnica di slalom nel dribblare domande che vorrebbero metterlo all'angolo. Magari l'Inter impari. Ieri Fazio chiedeva: ma chi comprerà? E lui con l'eterno sorriso da 28 pollici. «Non è un problema chi acquisteremo, conterà costruire un sistema, il miglior sistema per vincere. Non serve acquistare il migliore, ma il giocatore più importante per la squadra». Insomma spendi meno e rendi di più. Non proprio una scoperta ma tutto vale, almeno in questi giorni di luna di miele fra il novello presidente e i suoi tifosi. Fazio chiede: Moratti ha impiegato otto anni per vincere uno scudetto? Lei quanto ci metterà? Furbizia nostrana avrebbe consigliato di provarci. No, lui ha fatto di meglio: «Che sia Dio a decidere». Ovvero ha mollato l'incombenza a chi ci sta sopra e che sia lui a prendersi la responsabilità. Magari Thohir, oltre agli stadi, riuscirà a riempire anche le Chiese. Però ha dato appuntamento per la finale di Champions 2016 a Milano. «L'Inter ci deve essere». Un'occhio a Mazzarri: «Mi piace, buona scelta, per due-tre anni siamo a posto».
Per il momento le chiacchiere di ET sono piene di vuoto, impacchettate in un involucro filosofico. Ha rispiegato che negli anni ottanta la serie A in Indonesia andava forte. Ha confermato di aver tifato Inter fin da piccolo e di aver incontrato Moratti «cinque o sei mesi fa» e di avergli detto: «Sono qui non tanto per sostituirla, ma per creare uno spirito di squadra e sostenere l'Inter. Non riuscirò mai in quello che lei ha fatto in 18 anni, ma posso migliorare l'Inter». Salvo aggiungere che «non contano i grandi investimenti, se non c'è un buon modello di business». Si, Thohir sviolina e infila concetti che gli stanno a cuore, ma pensa sempre al business. L'Inter è di tutti i tifosi, spiega, ma io voglio avere la passione. E nella passione aggiunge il sacrificio di doversi svegliare ogni notte alle 2,45 per vedere le partite in diretta. «Non sarò sempre in Italia». In questi gironi avrà molti incontri, oggi parlerà di mercato con Branca e Ausilio, conoscerà in lega i presidenti di serie A, a metà settimana ripartirà, ma tornerà il 28 novembre. «Porterò la famiglia a vedere l'Italia per la prima volta». Sarà a San Siro per la partita con la Samp. Ai giocatori ha detto una cosa semplice ma basilare: «Con il cuore vinci qualunque partita». Intanto ieri la squadra allievi ha vinto il derby: un buon segnale.
E, a proposito del padrone del Milan, si è lasciato andare alla battuta: «Non so se Berlusconi mi conosce come editore di un giornale che si chiama Republika, ma posso dirgli che io non mi presenterò candidato alle elezioni». A Fabio Fazio,invece, ha lasciato un pallone nerazzurro. E un bel «Forza Inter!» scritto in italiano. Sorriso e avanti il prossimo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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