Una sconfitta può risultare salutare? In qualche caso la risposta è positiva. È il caso appunto dell'ultimo ko subito dal Milan a San Siro dalla Juve, l'ennesimo, ma che ha il merito, indiscusso, di ricucire gli sbreghi segnalati dalla squadra durante l'ultimo catastrofico (in materia di risultati) mese. Primo rammendo: ha cementato la panchina di Mihajlovic, almeno fino alla naturale conclusione della stagione così evitando strappi che avrebbero potuto mettere a rischio anche la finale di coppa Italia.
Secondo rammendo: ha accresciuto qualche sicurezza del Milan in attesa della sfida di Roma. «Sarà dura» ha ammesso Marchisio. «Buffon illegale» la battuta di Bonucci. La missione insomma non è poi così impossibile se il gruppo riuscirà a mantenere lo stato di grazia fisico e a migliorare alcuni deficit (Honda, Bonaventura e Bacca).
Terzo rammendo: anche il popolo rossonero ha tributato a Mario Balotelli l'applauso che meritava per quella prova, la migliore della stagione come hanno riconosciuto rivali e critici. Non è sufficiente certo per decretare l'assicurazione sulla conferma da parte di Galliani. Serviranno in proposito altre conferme solenni a cominciare da domenica prossima a Genova con la Samp. La sua sostituzione è solo frutto di un piccolo dolore al ginocchio. Di qui anche l'equivoco con la panchina. Montolivo ha segnalato il malessere di Mario, Mihajlovic ha capito che stessero male entrambi e ha fatto scaldare sia Locatelli che Luiz Adriano. Quarto rammendo: la Juve ha dimostrato che la diagnosi di Galliani e dello stesso Sinisa è fondata. Una prova gagliarda a conferma che, al cospetto di rivali di rango, la motivazione è scontata mentre invece con squadre di diverso appeal è una variabile. «Non so cosa succederà a Genova» ha previsto Mihajlovic dopo aver concesso un giorno in più di riposo dopo una settimana di ritiro.
Se Balotelli è il lampo di luce, quello di Carlos Bacca è una tenebra preoccupante. E non solo perché è assente dal tabellino dei marcatori dalla partita col Toro ma perché il suo contributo al gioco è davvero inesistente. D'altro canto Bacca è un Inzaghi in versione moderna, abituato a galleggiare sul bordo del fuorigioco, incapace, come scrisse Valdano sul conto di Pippo, «di dribblare una sedia» ma sempre presente in area di rigore e anzi appena servito a dovere, nell'unica occasione di Milan-Juve, autore di una bella girata che ha procurato l'ennesima paratona di Buffon. Se non ci fosse stato quel contrattempo al ginocchio lamentato da Mario, sarebbe toccata a Bacca la sostituzione. E non è detto che in finale, a Roma, il Milan possa presentarsi con una coppia inedita, Balotelli-Luiz Adriano.
Per il futuro quella di Ibrahimovic è la solita suggestione, così come la possibilità di cedere Bacca a poco meno di 30 milioni (per non creare minus valenza in bilancio). Anche qui sarà decisiva la scelta del nuovo tecnico. E come rammenta Arrigo Sacchi: «Bisogna stare attenti quando si sceglie un allenatore».
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