Tre derby capitolini in due mesi non si giocavano dal 1998 (anche allora ci furono due sfide di Coppa Italia, ma eravamo ai quarti, e una di campionato, con la Roma però lontana dalle prime posizioni). Bisogna invece arrivare al 2003 per ritrovare una doppia sfida di semifinale nel trofeo nazionale, con due successi della Roma poi sconfitta dal Milan negli atti conclusivi della manifestazione.
Il trittico inizia stasera, sotto i riflettori, evento che non accadeva dall'8 aprile 2013. Allora, otto derby fa, la serata fu funestata da sei feriti lievi in scontri avvenuti sul ponte adiacente alla zona dell'Olimpico. Da quel momento il diktat fu mai più derby di notte, almeno fino a quando la situazione non fosse migliorata. Evitata così anche la penale che la Lega di A avrebbe dovuto pagare alla Rai in caso di mancata diretta in prime time.
Ma il Viminale ha anche fatto una piccola concessione sulle tanto detestate barriere nelle curve: in attesa della definitiva eliminazione, il primo step è stato l'abbassamento di due terzi delle vetrate che da due anni separano al loro interno i settori più caldi del tifo laziale e romanista. E se la Nord biancoceleste sarà affollata anche se non pienissima, la Sud resterà ancora vuota perchè il braccio di ferro con gli ultras giallorossi è ancora in atto.
Così, a fronte del solito accurato piano di sicurezza (controlli più serrati, mille agenti e 800 steward impiegati), sarà un derby per pochi intimi: appena 25.000 i tagliandi staccati, ben oltre la metà per i supporter della Lazio che farà gli onori di casa. In pratica un dato ancora più basso dell'ultima stracittadina del 4 dicembre scorso, dove furono 35.000 gli spettatori sulle tribune ad assistere alla sfida decisa dalle reti di Strootman e Nainggolan.
Il derby di Coppa Italia torna dopo la finale del 2013, quello deciso dal laziale Lulic e l'ultimo vinto dalla squadra del presidente Lotito. Gli scommettitori, secondo quanto riporta Agipronews, danno grande fiducia alla Roma: l'85 per cento delle giocate è infatti sulla vittoria della squadra di Spalletti. Che definisce la gara con la Lazio «una sfida che vale triplo, perchè è un derby, sta a cuore ai tifosi e ci consentirebbe di andare a giocare una finale nel nostro stadio».
«Loro sono
favoriti, ma noi non siamo arrivati qui per caso, abbiamo le armi per arrivare fino in fondo», così il collega biancoceleste Inzaghi in una vigilia comunque senza toni alti. Ora il segnale di maturità devono darlo i tifosi.
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