Non è Juventus-Roma senza veleni. Lo dice la storia. E così è stato anche ieri sera. Fine primo tempo: su uno scivolone di Chiellini, Abraham s'invola, Danilo salva, la palla finisce a Mkhitaryan che viene travolto in area da Szczesny, ma la palla finisce all'inglese giallorosso che segna a porta vuota ma a gioco fermo perché Orsato, lo stesso del violino giallorosso di Garcia, ha già fischiato il rigore. Situazione che non darebbe possibilità di dare il vantaggio, avrebbe spiegato l'arbitro a Cristante negli spogliatoi. Ci sarebbe anche il fatto che in caduta l'armeno tocca la palla con la mano. A complicare il tutto anche la bandierina alzata del guardalinee per un presunto fuorigioco, smascherato dal Var. Pasticciaccio grosso e polemiche a non finire anche perché Veretout litiga con Abraham per tirare il rigore e poi se lo fa parare.
Inevitabilmente Juventus-Roma ruoterà per tutta la settimana e più attorno all'episodio. Il resto scivola in secondo piano. Allegri ripropone la linea a tre in difesa, già decisiva nelle vittorie di misura con Chelsea e Torino prima della sosta: così Max sistema gli svarioni visti e rivisti con Sarri e Pirlo. C'è Chiellini e non De Ligt, fermato da un affaticamento muscolare. Ma sull'olandese si aggirano voci sul suo futuro, stanco di vedersi sempre preferito il capitano nelle partite che contano. I primi strappi sono di Zaniolo, Juve che sta a guardare soffrendo soprattutto a centrocampo. Ma i bianconeri sono letali alla prima occasione: cross perfetto di De Sciglio, carambola aerea Bentancur-Kean e gol assegnato all'azzurro. La Roma subisce anche perché perde Zaniolo, ennesimo infortunio nell'incrocio con la Signora: gli applausi dello Stadium per l'azzurro sono la cosa più bella della serata e fanno da contraltare alla solita e becera dose di insulti per Mourinho.
Juventus padrona del campo dopo il vantaggio, mentre Abraham prova a caricarsi i compagni sulle spalle, preludio al fattaccio che rovina la partita. La ripresa è una collezione di cartellini gialli in cui spiccano un contrasto a rischio tra Chiellini e Pellegrini, una rovesciata di Bernardeschi salvata in qualche modo da Rui Patricio con Kean che sulla respinta spara in tribuna. Poi Juventus a difendere il gol di vantaggio e Roma a provare a scardinare il muro bianconero con Chiellini e Bonucci a esaltarsi come ai vecchi tempi.
Nel finale rientra in scena Mourinho che reclama per il mini recupero. Beccato dal pubblico, il portoghese ricorda il triplete allo Stadium con il gesto eloquente delle tre dita. Ma stavolta niente mano all'orecchio come quando rimontò con il Manchester United, finendo poi come aveva iniziato con l'abbraccio ad Allegri.
Per la Juve quarta vittoria di fila e zona Champions a un punto: tre partite di fila senza prendere un gol, sono un messaggio e domenica va a San Siro con la possibilità di agganciare l'Inter. Per la Roma ennesimo esame fallito con una grande nonostante l'effetto Mou. Il tutto oscurato dai veleni. Altrimenti, sempre con Orsato di mezzo, non sarebbe stata Juventus-Roma.
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