È tornata l'Inter del girone d'andata. Quella «solida» che vinceva di misura senza meritare il pareggio. Quella che giocava di rimessa e lancio lungo. Ma il calcio vintage paga a rate. Il Frosinone può recriminare su un risultato bugiardo, due pali e una traversa che gridano vendetta. Risolve il guizzo di Icardi, cinquantesimo in 100 partite in nerazzurro, meglio di Milito e Mazzola che raggiunsero il traguardo alla centodecima. Auguri. I ciociari ora vedono i sorci verdi e anche un po' di serie B.
E così Mancini porta a casa tre punti presumibilmente inutili per tornare a sperare nel terzo posto, l'unico rimasto per evitare il grande flop a una squadra che (va ricordato) in fase di preparazione estiva non vinse neanche un'amichevole internazionale. Indizio inquietante passato in cavalleria. Mediti Thohir.
La partita è l'ennesimo esempio di come si possa vincere al calcio senza una parvenza di gioco. Bastano talenti e tempismo. I nerazzurri tornano, così, alla vittoria in trasferta dopo quella di Empoli (6 gennaio) e il Frosinone, che alla fine rimane in dieci per l'espulsione di Blanchard, dimostra, ancora una volta, di avere gli attributi giusti per giocarsi la salvezza.
Al solito Mancini mischia le carte: Eder (qui un idolo dopo aver giocato e segnato per due anni) rimane ancora in panchina, giocano Felipe Melo e Jovetic, due che non vedevano il campo dall'inizio da molto tempo. Restano fuori il flop Kondogbia e Medel. Brozovic si piazza in mezzo al campo con Biabiany largo a destra. Icardi punto di riferimento in avanti.
Stellone piazza un muro a difesa del portiere, contando sulla buona vena di Stellone e sull'effetto Matusa. Pronti via e il Frosinone prova a sorprendere gli avversari alzando i ritmi, l'Inter si limita a far girare il pallone in attesa del guizzo. La squadra è ordinata, solo che a due come Telles e Brozovic dovrebbero insegnare a calibrare meglio le punizioni. La prima occasione è per i ciociari: minuto 26, Frara dal limite sfiora il palo alla destra di Handanovic. Jovetic gira a vuoto senza inventare alcunchè, Icardi aspetta palloni che non arrivano. Al minuto 38 l'occasione per l'Inter: palla da destra di Biabiany, arriva Perisic in scivolata e palla fuori di poco. La risposta è di Kragl che ne dribbla due ma manda in bocca ad Handanovic. Primo tempo con l'Inter che spinge, ma il muro ciociaro resiste.
Nella ripresa i nerazzurri non cambiano marcia. Il Frosinone invece sì. E all'11' vanno vicini al gol con un colpo di testa di Blanchard. L'Inter non prova neanche ad attaccare, sembra già in riserva. Il primo squillo arriva al minuto 16 ed è del redivivo Jovetic, Leali blocca senza patemi. Prima del vantaggio interista Frosinone ancora vicino al gol: cross dalla sinistra di Kragl, Paganini sfiora di testa ed è palo. L'Inter si rintana, sembra accontentarsi di non prenderle. Una punizione dal limite di Pavlovic finita sulla traversa è il preludio alla svolta.
Alla mezz'ora, su cross dell'ottimo Perisic, Icardi salta prima di Blanchard e manda in rete. Il professor Mancini, che alla vigilia del match col Frosinone si era dato un'insufficienza, stavolta decide di non darsi voti. Meglio così.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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