Cerchiamo di voler bene ai nostri ragazzi d'oro, anche se Filippo Tortu scopre di andare ancora troppo piano per la finta Europa dello sprint piena di talenti caraibici, anche se aveva un biglietto di andata per la gloria dopo aver visto Yemel Crippa portare la prima medaglia all'atletica italiana in un 10.000 finito sotto un cielo di fuoco, un tormento per le gare lunghe come potrebbero testimoniare le marciatrici e i marciatori torturati al mattino per 50 chilometri. Yemel ci aveva ricordato un bel passato del nostro mezzofondo, è nostro anche se a 15 anni la famiglia lombarda Crippa ha dovuto andarlo a prendere con i 7 fratelli in un orfanotrofio di Addis Abeba. Vive a Trento, è un poliziotto, da ieri è medeaglia di bronzo nei 10.000 agli europei. Eravamo tutti belli carichi anche perché in semifinale Filippo Tortu era andato bene, pur partendo male e all'uscita dal campo aveva la faccia di chi non era spaventato dai colossi che si sarebbe trovato di fianco nella finale mentre i lanciatori polacchi di martello e peso zittivano il Continente. La luce di una stella diceva che sarebbe andato tutto bene anche perché uno dei favoriti, il francese Vicaut, aveva dovuto rinunciare alla finale per problemi muscolari. Ma quella stella indicava la strada ai velocisti della Gran Bretagna. Alla laureata in storia Asher Smith che volava in 1085 battendo il giovane talento tedesco Gina Lukenkemper che con 1098 eguagliava il record europeo under 23 e batteva la stella olandese Schipper (1099). Dopo le donne ecco Zharnell Hughes il britannico di Anguilla che correva con Bolt, suo lo sprint d'oro per questa Europa, un 995 che bastava per battere l'altro inglese con sangue altrove Preston (996). Qui non eravamo sopresi. Grande accelerazione e fisici stupendi. Ma poi speravamo che uscisse il ragazzo che si allena con le camicie colorate, il gioiello di padre Salvino, la grande speranza che ha riportato un italiano in una finale europea. Niente. Non ha corso male, ma non ha corso forte. Lo ha detto lui stesso senza cercare scuse banali come tanti. Deluso, amareggiato per un quinto posto in 1008, dietro ad Harvey e Ujah che è un bagno nel ghiaccio dopo aver ascoltato tante fanfare, la solita mania di esagerare senza tenere conto dell'età, vent'anni, ma, soprattutto degli avversari: «Sono andati più forte e se ho sbagliato poco è ancora peggio». E' così. Ora lasciamolo in pace, magari a colazione proprio con Crippa che sabato vuole ripetersi sui 5000. Avrà tempo per capire e rifarsi. A noi piace tanto. Sui 200 lo vedremmo anche meglio.
Prima di Filippo Tortu il cielo sopra Berlino era sembrato davvero meraviglioso per Yemaneberhan Crippa, una vita correndo per cercare un rifugio, per avere un po' di gioia, adesso per salire sul podio europeo dei 10 metri una corsa tremenda, disputata nel fuoco, dominata dai figli d'Africa a cui abbiamo dato una casa in questo Vecchio Continente che sa avere anche un cuore.
Yemen, ma in aramaico il suo nome vuol dire il braccio destro di Dio, ha origini etiopi, liberato da un orfanotrofio di Addis Abeba a 15 anni grazie alla famiglia Crippa che adottò lui e i suoi 7 fratelli. Una storia da film quella di Yemen che si è tinto i capelli come il Manfredi di quello struggente film sugli immigrati in Svizzera, Pane e cioccolata, quando erano gli italiani a cercare fortuna altrove.
Crippa, cheha già battuto i primati giovanili di due grandi come Panetta e Stefano Mei, prima ha cercato di seguire il passo esperto del tedesco Ringer saltato in aria, asfissiato, allora si è riagganciato al treno afro-europeo che comandava la corsa, un vero segugio e nella volata finale, quella vinta dal marocchino francese Amdouni in 28.11.21 sul belga africano Abbi Bashir (28.11.76) lui è riuscito a stroncare l'africano di Spagna Mechal, prendendo il bronzo, la prima medagli italiana nell'atletica europea con 28.12.15.
Speriamo che tutto questo ispiri questa sera le nostre saltatrici in alto che entrano nell'arena per qualificarsi alla finale di venerdi.
Elena Vallortigara, come la Trost e speriamo la Rossit hanno nelle gambe l'1.92 della qualificazione. Da loro, soprattutto dalla saltatrice di Schio ci aspettiamo davvero tanto, ma avete visto cosa è successo con Filippo Tortu.
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