Il tennis azzurro continua a stupire. Per la terza domenica di fila, dopo il torneo di Wimbledon, c'è la firma di un italiano in un torneo Atp. In sequenza avevano vinto sulla terra rossa Fognini a Bastad, Cecchinato a Umago e Berrettini a Gstaad, ieri sul cemento di Los Cabos, in Messico, è toccato ancora al tennista ligure. Fabio Fognini sfoggia delle inedite treccine («una scommessa persa» con il suo preparatore atletico su un campo da golf) e sconfigge in due set il numero 4 del ranking, l'argentino Del Potro.
Partenza ad handicap per il 31enne di Arma di Taggia, ma poi in grado di sconfiggere il quotato avversario per 6-4, 6-2 in un'ora e venti di gioco. Terzo titolo nel 2018, l'ottavo complessivo su 17 finali disputate e il primo in assoluto sul cemento (l'ultimo italiano a vincere un titolo su questa superficie all'aperto era stato Sanguinetti a Delray Beach nel 2002). Da oggi Fognini tornerà al numero 14 Atp (era arrivato al 13 il 31 marzo 2014). «Juan Martin è un gran giocatore, ci conosciamo fin da piccoli e dopo tutti i problemi che ha avuto è bello che sia di nuovo fortissimo - così Fognini -. Non ero io il favorito e sono davvero contento di aver vinto qui.
Era uno degli obiettivi della mia carriera riuscire a vincere un torneo sul veloce e riuscire a farlo superando in finale un top-player». A Toronto lui e Del Potro giocheranno il doppio insieme. L'ultimo azzurro a battere un top-five in una finale Atp era stato Omar Camporese a Rotterdam nel 1991 (sconfitto Ivan Lendl).
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