Triplete (su 2 ruote) del piccolo Merckx

Lo sloveno trionfa al Lombardia per la terza volta consecutiva. Meglio di lui solo Coppi

Triplete (su 2 ruote) del piccolo Merckx
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Il piccolo Merckx guarda Coppi. Il piccolo Merckx è Tadej Pogacar, che ieri sul traguardo di Bergamo ha conquistato per il terzo anno consecutivo il Lombardia, la classica di chiusura del ciclismo mondiale, l'ultimo atto di una stagione che ora proseguirà fino a fine anno con corse di poco valore, atte più alla promozione del ciclismo nel mondo che altro. Terzo Lombardia consecutivo per Pogacar, come Fausto Coppi nel 1948, il solo che seppe fare anche meglio portando a cinque i suoi successi nel'54.

Ieri il 25enne di Komenda ha allungato la sua collezione di corse con una prestazione da applausi: dopo il Fiandre, Amstel e la Freccia, ecco il terzo Lombardia. Vittoria numero 63 in carriera, la 17a in stagione. «Sono felicissimo, perché questa è una delle corse più importanti del mondo e sento di avere proprio nelle mie corde», ha detto raggiante sul traguardo della città del Colleoni il piccolo prodigio sloveno. Una vittoria ottenuta con talento e strategia. Tante gambe e molto cuore, ma anche tantissima testa. Un Taddeo stratega e pronto anche all'Actors' Studio, visto le doti di recitazione messe in mostra nel finale sul Passo di Ganda.

Sfruttando il ritmo imposto dal compagno di squadra Adam Yates, si sfila nelle retrovie e si mette alle spalle di Primoz Roglic, che sembra non essere in giornata. Il 33enne sloveno fatica, perde terreno e Taddeo simula una crisi, ma quando capisce che Primoz non sta recitando decide di far saltare il banco. Il britannico Simon Yates della Uae continua a dettare l'andatura e ai -34 km dal traguardo è Roglic ad andare fuorigiri. Il vincitore dell'ultimo Giro d'Italia fatica a tenere il ritmo e Taddeo ne approfitta allungando in compagnia di Vlasov (Bora). Alle loro spalle inseguono Carapaz, Carlos Rodigruez, Roglic e Bagioli, Simon Yates.

Intanto ai -37 km dall'arrivo, c'era stato il primo colpo di scena: il belga Remco Evenepoel, che dopo soli 21 km di corsa era finito per le terre, si stacca.

Con multiple escoriazioni e botte su tutto il corpo, il belga in ogni caso tiene testa e conclude nella top ten (9°, ndr). Scollinato il Passo di Ganda Pogacar riparte in discesa e questa volta fa il vuoto. L'ultimo pericolo è dato dai crampi, ma bastano degli zuccheri per sistemare ogni cosa, per toccare il cielo con un dito.

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