
Solo due anni fa, BYD era un nome quasi sconosciuto agli automobilisti italiani. Un marchio cinese lontano, percepito come sperimentale, magari interessante ma ancora acerbo. Oggi la scena è cambiata radicalmente: BYD non è più un outsider, è una presenza solida, capillare, in crescita. E il mercato lo conferma: da 215 immatricolazioni nel 2023 a oltre 14.000 nei primi otto mesi del 2025. Un salto che ha pochi precedenti nell'universo delle quattro ruote, almeno in tempi recenti. La scorsa annata ha rappresentato la prima vera svolta. Con l'arrivo di modelli accessibili come la Dolphin e il potenziamento della rete vendita, BYD ha chiuso l'anno con 2.770 vetture immatricolate. Un ottimo avanzamento, anche se è nel 2025 che la crescita si è fatta più che verticale: presenza stabile tra i primi 20 brand auto in Italia e una quota di mercato dell'1,7%. Nel segmento delle NEV le auto a nuova energia BYD è diventata una vera protagonista. Da gennaio ad agosto ha superato le 11.500 immatricolazioni, con una prevalenza di ibridi plug-in (oltre 8.400 unità) e una crescita costante nei modelli full electric. La quota di PHEV ha raggiunto il 15,5%, trainata da modelli come il Seal U DM-i, che combina autonomia estesa e prezzo competitivo. Tuttavia, la corsa di BYD non si gioca soltanto sul prodotto. La strategia passa anche dalla struttura. Entro fine anno saranno attivi 105 store in Italia, ma fondamentale è anche il rafforzamento dell'assistenza: l'accordo con CRF consente la distribuzione rapida dei ricambi, con consegne garantite entro 48 ore su tutto il territorio nazionale. Un dettaglio spesso trascurato, ma decisivo per guadagnare fiducia in un mercato dove l'efficienza post-vendita fa la differenza. Poi, il colosso cinese è conscio che non basta solamente vendere auto, ma è altrettanto importante radicarsi nel tessuto industriale europeo. Sarebbe controproducente assemblare veicoli in Europa importando batterie dalla Cina, ha spiegato Alfredo Altavilla, special advisor BYD per il mercato del Vecchio Continente. Da qui l'investimento in uno stabilimento in Ungheria, in fase di avvio, e la volontà dichiarata di individuare un secondo sito produttivo. L'Italia è osservata speciale. A febbraio BYD ha organizzato a Torino il suo primo Supplier Meeting italiano: oltre 380 aziende coinvolte, 170 incontri B2B, e l'obiettivo di costruire una filiera europea che coinvolga i migliori fornitori locali. Dalla componentistica per la mobilità elettrica agli interni premium, dalle batterie ai sistemi software: il futuro si costruisce qui, pezzo dopo pezzo. Intanto la gamma si allarga.
Dai SUV compatti Atto 3 e Sealion 7 alla Dolphin Surf, dalle berline Han e Seal fino al nuovo marchio premium Denza presentato al Salone di Torino, BYD oggi è diventata un punto di riferimento, con una velocità che in Europa non si vedeva da tempo.