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Tutto il calcio infortunio per infortunio

Galliani jr: "E senza avere accesso alle cartelle cliniche dei giocatori"

Tutto il calcio infortunio per infortunio

Il calcio l'hanno inventato e, in fondo, l'hanno anche cambiato. Così come negli altri sport, del resto, la mentalità anglosassone già da tempo affianca la tecnologia all'approccio istintivo più tipicamente latino. «Ma è inevitabile che la strada conduca sempre più in questa direzione», spiega Gianluca Galliani, 48 anni, membro del cda di Noisefeed. Database che schedula in una ciclopica banca dati gli infortuni dei professionisti del pallone. Una realtà informatica che archivia e aggiorna con 110mila novità quotidiane le condizioni di oltre 350mila calciatori, su campi e infermerie di 45 campionati internazionali sparsi sui 5 continenti. «Il tutto, senza avere accesso alle cartelle cliniche dei giocatori», puntualizza Galliani, smarcandosi su un tema sensibile come quello della privacy. Una partita non semplice, insomma, ma proprio per questo sempre più importante. Partendo proprio dagli inventori del football in Premier League, con Tottenham, Leicester, Everton, Leeds e Norwich che già si avvalgono degli assist di Noisefeed. Fino ad arrivare alla Serie A. Nulla a che vedere con i service di scouting, basati sugli algoritmi, «perché noi offriamo un servizio esattamente contrario», si premura di puntualizzare Galliani. «Noi partiamo dai dati, convinti semmai che nella storia sia scritto anche il futuro, offrendo un assist ai professionisti, che devono sempre interpretare i dati. Certo è che l'approccio informatizzato al calcio si affermerà sempre di più anche in Italia, come già avviene per i club inglesi o gli americani».

La tecnologia applicata al calcio, in fondo, ha nel Var solo la punta dell'iceberg. Ed è una realtà già più radicata di quanto si pensi. «L'analisi dei dati calcistici e la valutazione degli infortuni dei calciatori è utile non solo nella scelta di un nuovo acquisto o nella sua cessione, nelle compravendite estive o nelle sessioni invernali. Ma anche nell'impostazione di una preparazione atletica adeguata». Capire il passato, insomma, significa anche imparare a programmare meglio il presente e il domani. Capire il passato di Galliani, aiuta invece a comprendere il perché di questa passione per il calcio, divenuta professione. Papà Adriano, prima di avere un ruolo determinante nel Milan di Berlusconi, era partito dalla Monza in cui è tornato e che oggi si affaccia per la prima volta in A, 110 anni dopo la fondazione. «Io nasco tifoso del Monza. Papà lavorava sempre e l'unico modo per stare con lui era andare insieme alle partite. Mi diceva: Stai qui e ascolta'. Nell'82, l'anno dell'Italia mundial, il Monza tornò in B. Frequentai i biancorossi sino all'86, quando papà andò al Milan. Oggi, certo, mi fa piacere trovare il Monza in A, ma noi siamo come la Svizzera: neutrali.

Non abbiamo alcuna incidenza nelle scelte delle società, anche perché noi offriamo un servizio in trasparenza, uguale per tutti e che ciascuno utilizza in autonomia».

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