"Ultima partita della carriera?". Ibrahimovic al bivio: ecco come stanno le cose

L'attaccante rossonero ha parlato del suo futuro dopo la conquista dello scudetto: "Il ritiro? Dipende da come sto, nei prossimi giorni avrò delle risposte..."

"Ultima partita della carriera?". Ibrahimovic al bivio: ecco come stanno le cose

Calato il sipario sulla lotta scudetto cosa deciderà adesso Zlatan Ibrahimovic? Continuerà un altro anno al Milan o altrove oppure appenderà gli scarpini al chiodo?

Era il dicembre del 2019 e Stefano Pioli da due mesi aveva preso il posto in panchina di Giampaolo. A Natale l'allora dirigente rossonero Zvonimir Boban ottenne il sì di Zlatan che, a furia di gol decisivi e strigliate ai giovani compagni, ha agevolato la crescita del gruppo, trasferendogli la sua mentalità vincente. "Non mollo fin quando non vinco con questa squadra" promise a febbraio, con il suo sguardo serio e il tono di voce grave. Ora a distanza di undici anni ha riconsegnato lo scudetto al Milan e si può dire "missione compiuta".

Ebbene quale decisione prenderà ora? "Spero che non sia la sua last dance" ha dichiarato Pioli sabato. A festeggiamenti in corso oggi il campione svedese ha rivelato:"Se questa è stata la mia ultima partita? Dipende da come sto, nei prossimi giorni avrò delle risposte. Se riuscirò a star bene non lo sarà. Operazione? Vediamo cosa succede". Il grosso dilemma riguarda soprattutto i problemi fisici che hanno condizionato fin troppo la stagione del fuoriclasse rossonero. Perchè se nello spogliatoio il suo ruolo di leader è riconosciuto da tutti, sul campo il contributo è stato davvero esiguo con 23 presenze in campo in campionato ma solo 1108 i minuti giocati e 8 reti segnate.

Il suo grande nemico è il ginocchio sinistro, operato al crociato nel 2017 quando giocava nel Manchester United e di nuovo lo scorso anno per un intervento di pulizia. Il sovraccarico di lavoro provoca gonfiore e dolori, la causa dei continui stop in allenamento. Lui assicura: "Devo potermi divertire giocando perché se si soffre troppo allora non ha più senso confessando: Provo a posticipare la linea di porta, ma sono vicino".

Stavolta a caldeggiare la sua decisione non ci sarà Mino Raiola, il procuratore amico con cui ha condiviso una carriera di successi. "Lo dedico a Mino Raiola, è il primo trofeo che vinco senza di lui - ha detto dopo la vittoria sul Sassuolo a Dazn -.

Lui mi ha spinto a venire qui e salvare il Milan due anni fa". Prima di decidere il suo futuro c'è ancora tutta la gioia da assaporare per lo scudetto appena conquistato, ovviamente targato Zlatan Ibrahimovic.

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