ULTIMI 40 ANNI AZZURRI Il terzo posto a Italia '90 e i rigori a Euro 2012 col tocco d'autore di Pirlo

Vinci la prima e passa la paura. Sgabbiare con un successo dal mondiale è sempre stato il segreto elementare per cementare autostima e sicurezze e mettere alle spalle complicazioni di ogni natura. Perchè poi, nel caso del girone azzurro, il passaggio successivo, la Costa Rica, presenta difficoltà ridotte rispetto all'Uruguay col quale bisogna chiudere i conti della qualificazione. Prandelli cominciò agli europei con la Spagna, campioni in carica, e se la cavò con un pareggio che diede coraggio all'intero gruppo modificando il disegno tattico all'ultimo momento, difesa a tre, con De Rossi perno difensivo, sorpresa e rivelazione in quel ruolo così decisivo. Per il romanista fu il battesimo internazionale in vista del successivo utilizzo nella Roma di Garcia che l'ha trasformato in modo stabile nello scudo davanti alla difesa.
Sembra replicare quella mossa la scelta maturata a Mangaratiba dove il ct incalzato da qualche acciacco (Bonucci) e/o scarso smalto (Abate), ha deciso una piccola rivoluzione (Darmian e Paletta i debutti, Chiellini a blindare il fianco sinistro) per affrontare i leoni inglesi che hanno un conto antico da regolare (non piegano la Nazionale dal '78). Due anni prima in Polonia, Cesare imbastì la staffetta in attacco: prima Balotelli, poi in avvio di ripresa Totò Di Natale, autore del sigillo del vantaggio azzurro. Corsi e ricorsi storici a Manaus: prima Balotelli e poi Immobile, il giovanissimo bomber del calcio italiano appena passato alla concorrenza tedesca.Ecco il nuovo possibile sviluppo studiato per uscire dalla sfida con gli inglesi senza danni per il risultato, con qualche sorriso qui inteso come gol e la benedizione per un mondiale da vivere con coraggio, secondo le indicazioni care al Ct. Vinci la prima e passa la paura, allora. Dimenticando gli affanni dell'ultimo anno che qualche segno nell'animo e nei muscoli possono lasciare se il debutto non fosse dei più felici e fortunati. In quel caso tornerebbero dubbi sulla consistenza del calcio italiano e avanzate censure aspre ai due registi, la seconda trovata di Cesare, persino la presenza di qualche fuoriclasse datato suggerirebbe l'inno al rinnovamento che va sempre di moda in un paese dominato dalla terzaetà.

E qualche escluso dell'ultima ora, Destro per esempio, rischierebbe di diventare il mancato profeta di una Nazionale che ha sempre bisogno di un santo protettore cui affidare il proprio destino. Se non è ancora pronto il miglior Balotelli, che provveda Verratti.

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