Domani sera a Cracovia, per l'Under 21 uscita indenne dal girone e col primo posto in tasca, c'è la semifinale con la Spagna scandita da un imperativo categorico: recuperare le migliori energie. Già perché le vitamine consumate sabato notte e gli acciacchi rimediati sono tanti e riguardano pedine fondamentali dello schieramento di Gigi Di Biagio. Gagliardini è uscito con qualche ammaccatura di troppo dopo una prova da autentico leader del gioco, come mai si era visto in azzurro e come solo in qualche circostanza aveva potuto ammirare il popolo interista. Caldara poi, incerto alla vigilia, di fatto ha giocato con un indurimento che poteva sfociare in qualche insulto muscolare e invece gli ha fornito l'estro per vincere i duelli in quota (che non sono la sua specialità) e farsi apprezzare nel corso di un break offensivo stroncato al limite dell'area tedesca. Hanno molto corso e anche lottato gli azzurri dell'Under 21 e potrebbero pagare a caro prezzo lo sforzo fisico sostenuto poiché la Spagna ha un doppio vantaggio da sfruttare. Intanto nella terza sfida (contro la Serbia) ha di fatto schierato molte seconde linee e perciò i titolari hanno goduto di una settimana in più di riposo: di questi tempi, a fine stagione insomma, un paio di dettagli del genere possono risultare elementi decisivi.
Poi ci sono le due assenze di casa Italia, e cioè Conti, uno dei più vitali dello schieramento, e Berardi, tra i più attesi e dal contributo modesto alla causa nonostante il golletto dell'1 a 1 con la Repubblica Ceca. Proprio lui, questo talento calabrese dal carattere fumantino (ha rischiato grosso dopo il gol di Bernardeschi andando a spingere un rivale per raccattare la palla), è stato fin qui la grande delusione della spedizione polacca. Al suo posto Chiesa ha fatto di più e meglio: e così accadrà anche con la Spagna. Infine c'è la questione aperta sullo schieramento da replicare e su come affrontare la Spagna, accreditata di un talento e di una cifra tecnica superiori rispetto ai colleghi italiani. Di Biagio, che s'è inventato il «falso nueve» contro la Germania e la trovata gli è riuscita col botto del successo e della qualificazione al primo posto del girone, sta riflettendo su questo.
L'Under 21 di Spagna, definita da un sito inglese «un huracan», un uragano, gioca con lo stesso stile della nazionale maggiore, palleggio ripetuto e stretto, scambi corti e lanci in velocità per i due estrosi dell'attacco, Asensio, Real Madrid, alla izquierda e Deulofeu alla derecha. Proprio il milanista appena rientrato all'Everton è il rivale più temuto dal ct che si ritrova, su quella corsia, uno degli elementi di maggior affidamento e corsa, Barreca.
Da questo duello possono arrivare i dolori per la sua Italia ma anche qualche mal di pancia per gli spagnoli poiché l'ex allievo di Montella non ha certo l'abitudine di rincorrere il diretto competitor.Infine il quesito di sempre: conviene aspettarli al varco oppure no? Già ma tutto dipenderà dalla benzina nel serbatoio azzurro. FOrd
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