Brividi prima che tutto cominci, al mattino, quando gli uomini Yamaha annunciano che Valentino Rossi correrà con loro altri due anni, per cui fino al termine del 2018. Brividi di ammirazione, forse gratitudine verso il Dottore meraviglia di longevità: per allora, quando avrà 39 anni, saranno 23 le stagioni vissute a 300 all'ora, come Nieto. Incredibile. E poi brividi a tempo scaduto, a qualifiche appena concluse, quando le posizioni di vertice cambiano ancora nonostante la pole di Lorenzo, nonostante il secondo crono di Marquez, nonostante il cronometro si sia ormai fermato. E vien da sorridere, forse da sfottere pensando alla F1. In Australia tutti ai box fermi da minuti mentre le lancette dell'ultima fase di qualifica si muovevano ancora. In Qatar moto in pista a completare il giro e giocarsi tutto mentre il cronometro si è già fermato. Stessa cosa. Sport simili, due ruote in meno e tanta adrenalina in più. Così va a finire che nel Circus delle Ferrari & C. si fanno ridere dietro e in quello del Dottore & C. attirano ammirazione. Per dire: lo zingaro del motomondo Maverick Vinales (tenetelo d'occhio, è un nuovo Marquez) in sella alla Suzuki agguanta il terzo tempo quando le prove sono ormai terminate: prima fila quattro millesimi dietro a colosso Marquez. E come lui Vale Rossi si toglie dalle sabbie mobili di una partenza dalla settima piazza, terza fila, in cui stava stazionando, per piazzarsi quinto a due decimi e mezzo dalla pole di compagno Lorenzo.E così oggi sarà un festival Italia contro Spagna, con tre iberici a scattare dalla prima fila e tre azzurri dalla seconda, con Vale stretto fra le Ducati di Iannone e Dovi. L'anno scorso Rossi scattò ottavo e sappiamo come è andata a finire: vittoria e podio tutto italico. Per cui si può sperare. Ma i nemici sono ovunque. Nemiche le Ducati del mai nato amore, nemico per ovvie ragioni Marquez, nemico Vinales che è carico a mille. Ma più di tutti è carico compagno Lorenzo. Il campione del mondo non ha gradito l'annuncio anticipato del rinnovo di contratto. «Nei giorni scorsi avevamo proposto la miglior offerta possibile anche a Jorge ma lui ha deciso di prendere tempo... e forse pensa alla Ducati» il sunto del pensiero di Lin Jarvis, team principal Yamaha. Fatto sta, Lorenzo ha affrontato la qualifica come fosse l'unica corsa dell'anno e quando è sceso e si è tolto il casco la prima cosa che ha detto è stata «ho il record di pole, un numero importante, sono 61... sono fiero di questo».
Ohibò: come mai Jorge pubblicizza tanto questo primato? Perché ha raggiunto in vetta alla speciale statistica proprio lui: Vale Rossi. Che a riprova dell'armonia che regna sovrana ha appena finito di mandarlo a quel paese, ricambiato, con l'accusa di essere stato ostacolato in pista. Duello da non perdere. Proprio come in F1.Bcluc- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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