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Velasco: "Egonu-Antropova sono il top"

Il "neo" ct volley: "Se non fossi sicuro di saperle gestire non avrei accettato l'incarico"

Velasco: "Egonu-Antropova sono il top"

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«Da oggi si volta pagina e inizia un nuovo corso: bentornato Julio». Inizia col saluto del presidente federale Manfredi la nuova avventura in azzurro di Julio Velasco, presentato come nuovo ct della nazionale femminile di volley. Per il tecnico di La Plata, che ha firmato un contratto fino al 2026, si tratta di un grande ritorno, dopo aver portato sul tetto del mondo la generazione di fenomeni maschile e la parentesi alla guida delle ragazze nel 97/98. «Sono emozionato e felice di poter allenare un gruppo che ha centrato grandissimi risultati. Ho trovato ingenerosi i commenti negativi su Mazzanti: ha vinto con la nazionale e col club ed è un'ottima persona». La filosofia del nuovo ct parte da un punto che lui stesso definisce «cruciale»: «Le atlete devono dare disponibilità incondizionata alla maglia azzurra. Tutti sono importanti, nessuno è imprescindibile». Parigi 2024 è il grande obiettivo, con una qualificazione ancora da centrare: «Sono sicuro che andremo alle Olimpiadi, chiedo solo di non creare troppe aspettative perché non è facile gestire la pressione. Una medaglia olimpica è il sogno di tutti, ma anche un campione come Djokovic a Tokyo doveva sbaragliare la concorrenza e non è salito nemmeno sul podio». Per centrare il pass olimpico Velasco è pronto a lanciare la coppia Egonu-Antropova, ritenute poco compatibili da Mazzanti: «Avere due opposte come loro penso sia la cosa migliore per noi. Se avessi problemi nel gestire giocatrici di questo calibro non avrei accettato l'incarico».

Nel giorno della presentazione del nuovo ct, però, non sono mancate le polemiche. Velasco ha ringraziato Busto Arsizio, dopo le dimissioni dall'incarico assunto a inizio stagione: «La situazione che si è creata non era semplice ma quando chiama la Nazionale bisogna fermarsi, anche perché sono sempre stato contrario al doppio incarico».

Il club, però, ha diramato una dura nota per ufficializzare il divorzio: «Nessun confronto è stato promosso da Fipav ben sapendo che il sig. Velasco fosse coach della nostra storica società, violando qualsiasi norma di buona fede, correttezza e trasparenza nei nostri confronti. Nel contratto non erano contenute clausole rescissorie operanti in automatico in caso di sua nomina come coach della nazionale».

Questa la replica del presidente federale Manfredi: «Siamo tranquilli, Velasco aveva la possibilità di liberarsi in qualsiasi momento per allenare la nazionale».

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