Scorri la classifica e fermati sulla Fiorentina: quinta, 42 punti. Ieri ha vinto a Milano, contro l'Inter, sono otto partite che non perde. Soprattutto: ha venduto il suo giocatore di maggior valore di mercato a gennaio per 33 milioni, cioè Cuadrado. Ne ha speso uno per rimpiazzarlo con Salah, arrivato in prestito per un anno e mezzo. Ha fatto un affare due volte: massimizzato l'incasso e preso un giocatore forte (quattro gol tra campionato e coppe europee, più di quanto abbia fatto Cuadrado in mezza stagione). Non è vero che il calcio italiano fa schifo tutto. Ce lo dicono le 5 qualificate su 5 in Europa League e ce lo dice una storia come questa: se si trattano le squadre di calcio come delle aziende si possono fare molte cose. Vendi bene e spendi meglio: avere il coraggio di togliersi nel momento giusto i giocatori più forti fregandosene del giudizio dei tifosi è una strada.
Allora vendere uno come Pogba, alla fine della stagione non sarebbe un insulto al pubblico della Juve, né un segno di povertà del calcio italiano. Se ti danno 70 milioni per un giocatore, bisogna venderlo. Se l'anno dopo s'infortuna, o gioca peggio, varrà la metà e ti sarai rovinato. Il problema è solo come reinvestire quel denaro: se trovi calciatori buoni, quasi nessuno si accorgerà della perdita subita, se sbagli acquisti non sarai mai perdonato.
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