La venere ucraina vola sopra la guerra: record dell'alto a 2,10

La Mahuchikh per un centimetro si prende il primato che durava da 37 anni

La venere ucraina vola sopra la guerra: record dell'alto a 2,10
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Un record oltre il mito. Un'impresa che tocca tante corde, ed è consegnata ad un Paese, l'Ucraina, che un record lo aggiorna ogni giorno da oltre due anni: quello della esistenza, della resistenza. Yaroslava Mahuchikh vola nel mito. Dopo trentasette anni cade il primato del mondo nel salto in alto femminile. Merito di una ragazza ucraina fuggita dalle bombe e capace di toccare il cielo nonostante la sua nazione sia in guerra da oltre due anni. L'impresa viene firmata a Parigi, non una città qualunque alla vigilia dei Giochi, in Diamond League. Dove la campionessa mondiale ed europea ha alzato l'asticella a 2,10 metri, misura che ha superato al primo tentativo e con la quale ha battuto di un centimetro uno dei record più longevi dell'atletica e che apparteneva a Stefka Kostadinova, stabilito ai Mondiali di Roma del 1987 dalla leggendaria saltatrice bulgara diventata poi presidente del comitato olimpico del suo Paese. «Finalmente ho iscritto l'Ucraina nella storia dell'atletica mondiale», esulta la Mahuchikh, che ha regalato un sorriso al suo popolo come già era riuscito settimane fa al pugile-soldato Usyk, re dei pesi massimi. La 22enne di Dnipro ha prestato soccorso come volontaria quando è esploso il conflitto in Ucraina nel febbraio 2022. Nel mentre, però, c'era anche un titolo da vincere e Yaroslava non si è tirata indietro. Anzi, ha intrapreso un viaggio in auto di 2000 chilometri in tre giorni per recarsi a Belgrado e vincere a marzo l'oro ai Mondiali indoor. Così da far risuonare l'inno del suo Paese e dare una speranza al suo popolo. «Ho lasciato la mia casa a marzo e da allora tutto è stato difficile. Voglio dimostrare che siamo persone forti, una nazione forte e che possiamo combattere fino alla fine», disse all'epoca la farfalla ucraina che per fuggire dalle bombe sulla sua Dnipro si è trasferita in Germania per coronare il sogno a cinque cerchi (a Tokyo fu argento alle spalle della russa Lasitskene). Intanto, nella città olimpica, Yaroslava ha messo la sua firma prestigiosa anche se la pedana parigina dello Stade Charlety non sarà la stessa dello Stade de France, dove si terranno i Giochi.

Record chiama record, se è vero che la keniota Faith Kipyegon scende a 3'49"04 nei 1.500. La 30enne, già detentrice del primato, era di 3'49"11, un anno fa sempre a Parigi aveva stabilito il record mondiale dei 5.000, poi battuto dall'etiope Gudaf Tsegay a settembre.

Vola in lungo anche e soprattutto Larissa Iapichino: vince con 6.

82 nel lungo e conquista la quarta vittoria in Diamond League dopo le tre ottenute lo scorso anno nelle tappe di Roma, Stoccolma e Montecarlo. «Spero che sia di buon auspicio anche in vista dei Giochi». Se son rose voleranno.

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