Ciclismo

Vingegaard, caduta choc: ciclismo da paura

Il re degli ultimi due Tour portato in ospedale con l'ossigeno: una clavicola e diverse costole rotte

Vingegaard, caduta choc: ciclismo da paura

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Dalle grida d'allarme dei corridori per la Roubaix, alle grida di dolore dal Giro dei Paesi Baschi. Il ciclismo conta i feriti, più delle vittorie. Più degli obiettivi, che per molti di loro si allontanano, come per Wout Van Aert, a casa con nove fratture procurate dieci giorni fa (27 marzo, ndr) nell'Attraverso il Fiandre. Ieri a finire per le terre gran parte del meglio del ciclismo mondiale, dal vincitore degli ultimi due Tour Jonas Vingegaard a Primoz Roglic, per arrivare all'ex campione del mondo Remco Evenepoel.

A uscirne peggio di tutti è Vingegaard: immobile a bordo strada, il danese viene stabilizzato e, con la maschera di ossigeno sul volto, caricato sull'ambulanza, in grado di rispondere alle domande dei soccorritori non avendo mai perso conoscenza. In serata la prima diagnosi in una nota del team Visma Lease a Bike: «È stato un brutto incidente, ma per fortuna è stabile e cosciente. Gli esami hanno rivelato una clavicola e diverse costole rotte. Resta in ospedale a scopo precauzionale».

Non sta meglio Evenepoel: la frattura della clavicola lo costringerà sicuramente a saltare la Liegi. Quanto a Roglic, cadere sulle contusioni riportate il giorno precedente non lo ha certo aiutato.

È una curva in discesa a provocare l'ecatombe a 35 chilometri dal traguardo della quarta tappa: la innesca l'eritreo Tesfasion, forse a causa di una copertura scoppiata o dell'asfalto ondulato dai rami sottostanti. A finire fuori strada è una dozzina di corridori. A rendere tutto più pericoloso e dannoso alcuni massi a bordo strada e un canale in cemento per il deflusso delle acque piovane: è lì che finiscono tutti.

La corsa, neutralizzata a lungo per consentire alle ambulanze di caricare i feriti, viene poi fatta riprendere dagli organizzatori per i sei atleti in fuga al momento dell'incidente (successo di Meintjes, ndr), senza alcuna modifica nella generale. Se Meintjes festeggia la vittoria (per quello che può valere), il mondo del ciclismo tira un lungo sospiro di sollievo. «Si va sempre più veloce spiega Sonny Colbrelli, ultimo vincitore italiano della Roubaix -. Materiali sempre più leggeri, ma sempre più leggeri sono anche gli atleti, e a certe velocità basta un niente per perdere il controllo del mezzo».

Per rimanere in tema sicurezza, domenica alla Roubaix, saranno introdotte delle chicanes poco prima dell'ingresso alla Foresta di Arenberg. «Ma è uno scherzo?», il commento lapidario del campione del mondo Mathieu Van der Poel.

Ciclismo pericoloso; ciclisti tutt'altro che uniti.

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