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La Viola spaventa l'aquila e la Lazio alla fine si sveglia

La Fiorentina avanti con Ribery, poi il penalty di Immobile All'82' lo spagnolo tiene i biancocelesti in corsa dietro la Juve

La Viola spaventa l'aquila e la Lazio alla fine si sveglia

Roma Quando l'orgoglio può fare di più di una testa ancora piena delle scorie della rimonta subita a Bergamo e delle gambe che non girano ancora al meglio. Ci pensano le esecuzioni perfette di due degli uomini chiave della Lazio: Immobile prima, Luis Alberto quasi sui titoli di coda. Se il campionato resta ancora aperto, si deve a loro anche se la squadra spumeggiante ammirata fino al 29 febbraio sembra essersi fermata lì: il lockdown ha spento la verve della truppa di Inzaghi, ma in una notte complicata e contro un avversario compatto e ben organizzato quanto meno si rivede la grinta. Se con l'Atalanta la Lazio aveva giocato alla grande i 30 minuti iniziali, stavolta il meglio si è visto in quelli finali.

Poteva esser la notte di Franck Ribery: il sempreverde francese, a 37 anni, aveva segnato un gol di gran classe. La doppia finta su Parolo e Patric è un gioiello che avrebbe strappato un applauso infinito se ci fosse stato il pubblico. E dire che a dicembre era stato operato alla caviglia, tanto da rischiare di aver finito in anticipo la stagione. Per nulla finita invece, anzi ripartita nella maniera degna del campione francese. Alla fine invece i lampi che rimangono nella mente sono quelli di Caicedo, che si procura con grande malizia un rigore che Immobile traforma in maniera impeccabile, e di Luis Alberto che inventa un rasoterra preciso da fuori area.

La Lazio resta a -4, si tiene aggrappata con le unghie al campionato, Immobile prosegue la sua rincorsa a titolo di capocannoniere (+5 su Cristiano Ronaldo), Scarpa d'Oro (Lewandowski è a quota 34, il laziale è a 28) e record assoluto di Higuain (che arrivò a 36). Alla Fiorentina bella per un'ora e pure orfana di Federico Chiesa, oltre che di Iachini - costretto in tribuna causa bestemmia - resta solo il rammarico di non aver chiuso il match quando avrebbe potuto (grida vendetta la traversa colpita da Ghezzal). I viola sono sembrati davvero diversi da quelli visti con il Brescia.

Nel primo tempo Lazio più manovriera, ma carente nell'ultimo passaggio con gli attaccanti molto statici e un Luis Alberto poco ispirato nelle giocate. Fiorentina che approccia bene la sfida, tiene il campo con personalità anche sul piano del palleggio e crea parecchi grattacapi alla squadra di casa. Il bel gol di Ribery è una dura mazzata per i biancocelesti, che faticano a riprendersi: la zuccata di Parolo che impegna Dragowski è l'unica vera occasione del primo tempo, con Luis Alberto che spara a salve da fuori area.

La Lazio è spaesata, corre a vuoto e mostra poca intensità. I viola sembrano più tonici, tanto che a inizio ripresa potrebbero chiudere in anticipo la sfida. Fallito il match point, la squadra di Iachini deve subire il ritorno fatto tutto di grinta e orgoglio della Lazio. Immobile e Luis Alberto confezionano il sorpasso che ha il sapore di pericolo scampato.

Ma sembra chiaro che per insidiare la Juve servirà qualcosa di più.

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