Allungare il brodo rovina la zuppa, ma l'ansia di vetrine illuminate, di contratti televisivi, fa espandere i programmi dello sport e adesso l'Europa avrà i suoi Giochi come i Panamericani, i Panasiatici, i Panafricani e i Panpacifici. Li organizzerà nel giugno 2015, a Baku, nell'Azerbaigian, sbattendo qua e là con i mondiali di nuoto e atletica in Russia e in Cina, rischiando di non avere questi due sport universali nella prima festa continentale che già viene annunciata dagli organizzatori all'insegna dell'ecologia, e ti pareva, che promette, questo è vero, una vetrina per discipline, tipo taekwondo, judo, arco, canoa, tennis da tavolo, tiro a volo, triathlon, badminton che solitamente vivono alla luce vera soltanto negli anni olimpici.
Anche la pallamano e il rugby a sette, che entrerà ai Giochi sui prati di Rio nel 2016, vogliono questa vetrina e sembra che la pallavolo, forse lo sport con il calendario internazionale più intasato, abbia accettato di mandare i suoi campioni. Per il nuoto si discute, per l'atletica l'adesione potrebbe avvenire soltanto cancellando la quasi inutile coppa Europa, gara a squadre mai sentita troppo per una disciplina prettamente individuale, ma invece è sicuro che boxe e scherma saranno presenti, anche perché questi due sport classici hanno bisogno di farsi vedere molto di più e i Giochi Europei potrebbero diventare una rassegna interessante.
Come diceva Plutarco al sole fanno spesso ombra le nubi e lo sport mondiale ne soffre da tanto, strangolato dai maghi del doping, dalla perdita di vocazione nei seminari dove se ti vedono poco guadagni davvero pochissimo, ma è anche vero che al raziocinio, che imporrebbe più riposo per atleti supersfruttati, si preferisce la passione del grande avvenimento che sicuramente farà gola alle televisioni sempre in cerca dell' evento.
Sul mar Caspio vorrebbe sicuramente andarci l'atletica italiana che ha ritrovato il sorriso sui prati innevati di Budapest dove il venticinquenne toscano Andrea Lalli ha vinto l'europeo di cross, è il primo oro italiano in 18 edizioni, dove Meucci si è guadagnato il bronzo così come la squadra, un avvenimento, considerando le tante delusioni degli ultimi anni, una stella che si è illuminata all'improvviso. L'atletica europea, diciamoci la verità, è molto meno difficile di quella mondiale, anche se i naturalizzati africani ci sono un po' in tutte le nazioni, dalla Spagna che ha vinto il titolo a squadre, alla Gran Bretagna che ha preceduto gli azzurri sul podio.
Per il nuoto i Giochi di Baku sembrano meno allettanti anche perché nel luglio del 2015 ci saranno i mondiali in Russia, trampolino in tutti sensi per le squadre che poi dovranno andare a Rio de Janeiro nel 2016.
Aspettando le decisioni degli sport che rendono straordinarie le Olimpiadi restiamo comunque perplessi davanti a questa decisione dei comitati olimpici del Vecchio continente che nella riunione di Roma hanno votato a larga maggioranza per le luminarie di giugno in Azerbaigian.
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