Manchester Si attraggono e si respingono come due amanti superinfoiati, è un tira e molla continuo quello tra Roberto Mancini e Mario Balotelli di cui a breve si occuperanno gli scienziati che analizzano la decadenza dei rapporti umani. Il tecnico di Jesi, nel derby di Manchester perso 3-2 dal City con lo United, ha dato nuovamente fiducia a Mario senza esserne ripagato. Dopo pochi minuti della ripresa lo ha dovuto sostituire con Tevez protagonista della rimonta che ha illuso i citizen. «Gli voglio molto bene - ha detto Mancini premiato dai suoi concittadini a Fano -. Lo amo come ragazzo e come calciatore, ma ora è importante che Mario cominci a pensare diversamente al suo lavoro. Ha tutto per fare bene, ma noi ci aspettiamo di più. Non può giocare come ha fatto contro lo United. Quando hai le sue qualità non puoi buttarle giù dalla finestra».
Parole che confermano quanto Mancini creda a Balotelli ma che non nascondono l'irritazione per la vita che conduce l'ex interista, fortemente voluto da lui e oggi probabilmente lo snodo nevralgico fra il Mancio e l'esonero, adesso che lo svantaggio dallo United è salito a sei punti con i bookie che bancano a 3,75 il suo allontanamento. E in questo casi si spara sempre sulla croce rossa.
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