Incredibile in Spagna: in una tappa anonima, il fuoriclasse attacca e sconvolge la classifica. Crolla il leader Rodriguez, ora la vittoria finale (domenica a Madrid) è saldamente in mano a Super Alberto
Cose che riescono solo ai fuoriclasse. Imprese che restano nella memoria. Tutti in piedi per Alberto Contador, il più grande corridore delle corse a tappe. Tutti in piedi per un corridore che ha provato a vincere tutti i giorni, anche quando la strada non lo favoriva, come oggi, che sembrava tappa per seconde figure. Invece è la tappa di Alberto Contador, che una volta di più insegna a tutti come per vincere si debba avere forza, coraggio, testa e cuore. E quel pizzico di follia che non guasta mai.
Tappa numero 17 per la Vuelta: si parte da Santander, dopo un giorno di riposo, si arriva a Fuente Dé. In mezzo 187 chilometri, inizialmente pianeggianti. Per i rivali di classifica di Joaquin Rodriguez, maglia rossa, è la penultima occasione per provare a recuperare secondi. Domani e venerdì tappe per velocisti, sabato l'arrivo in salita a Bola del Mundo, domenica chiusura a Madrid ancora per velocisti.
Quando mancano 68 km all'arrivo si trovano al comando dieci uomini, fra cui l'ex iridato Alessandro Ballan. Altro attacco che viene sferrato sul Collado La Hoz : Alberto Contador è nel gruppo di testa, composto da tredici corridori. Il suo vantaggio sul gruppo "maglia rossa" è di 40".
Il gruppo di Contador, fra cui ci sono anche Nocentini e Tiralongo, continua ad aumentare sugli otto inseguitori, fra cui il leader Rodriguez: vantaggio che sale a 1'10". Mancano 23 km all'arrivo.
La corsa è scoppiata. Il colpo di mano di Contador si fa sentire, Rrodriguez barcollla. Contador è scatenato e non lascia nulla di intentato e a tale proposito si va a prendere anche i 6" di abbuono passando per primo al traguardo volante: il vantaggio su Purito sale a 1'20".
A 13.5 km dall'arrivo il vantaggio supera i due minuti: nel gruppetto degli inseguitori Valverde attacca Rodriguez che non riesce a tenere la sua ruota. Si prospetta una giornata nera per il leader. Davanti Contador sente che la giornata è quella che può restare nella storia. A 12 km dall'arrivo Contador lascia anche Tiralongo e va a mille, Rodriguez staccato da Valverde non ha aiuti da nessuno. Contador vola, Rodriguez crolla (arriva a 2’38’’). Sconvolta la nuova classifica: Contador è primo, secondo Valverde a 1’52’’, Rodriguez scivola terzo a 2’28’’.Una Vuelta così non si vedeva da anni.
«Sapevo che attaccare in una tappa come quella di oggi era da autentici folli - ha detto Contador tra le lacrime -. Ma chi vuole vincere la Vuelta deve provare anche a fare delle cose pazze. Io volevo vincerela Vuelta, e non avevo altra scelta: attaccare in una tappa che tutti hanno sottovalutato. Ho sentito molti dire che io non avrei più potuto vincere questa corsa. Bene, io ho dimostrato che in bicicletta si possono fare tante cose, anche far tacere certe persone. Sono felice. Dedico questa vittoria a tutti quelli che in questi ultimi mesi molto difficili mi sono stati vicino. Se ho vinto la Vuelta? Non ancora. Ma sicuramente dopo una giornata come quella di oggi e con la maglia rossa sulle mie spalle, sarà dura per tutti portarmela via».
Tappa numero 17 per la Vuelta: si parte da Santander, dopo un giorno di riposo, si arriva a Fuente Dé. In mezzo 187 chilometri, inizialmente pianeggianti. Per i rivali di classifica di Joaquin Rodriguez, maglia rossa, è la penultima occasione per provare a recuperare secondi. Domani e venerdì tappe per velocisti, sabato l'arrivo in salita a Bola del Mundo, domenica chiusura a Madrid ancora per velocisti.
Quando mancano 68 km all'arrivo si trovano al comando dieci uomini, fra cui l'ex iridato Alessandro Ballan. Altro attacco che viene sferrato sul Collado La Hoz : Alberto Contador è nel gruppo di testa, composto da tredici corridori. Il suo vantaggio sul gruppo "maglia rossa" è di 40".
Il gruppo di Contador, fra cui ci sono anche Nocentini e Tiralongo, continua ad aumentare sugli otto inseguitori, fra cui il leader Rodriguez: vantaggio che sale a 1'10". Mancano 23 km all'arrivo.
La corsa è scoppiata. Il colpo di mano di Contador si fa sentire, Rrodriguez barcollla. Contador è scatenato e non lascia nulla di intentato e a tale proposito si va a prendere anche i 6" di abbuono passando per primo al traguardo volante: il vantaggio su Purito sale a 1'20".
A 13.5 km dall'arrivo il vantaggio supera i due minuti: nel gruppetto degli inseguitori Valverde attacca Rodriguez che non riesce a tenere la sua ruota. Si prospetta una giornata nera per il leader. Davanti Contador sente che la giornata è quella che può restare nella storia. A 12 km dall'arrivo Contador lascia anche Tiralongo e va a mille, Rodriguez staccato da Valverde non ha aiuti da nessuno. Contador vola, Rodriguez crolla (arriva a 2’38’’). Sconvolta la nuova classifica: Contador è primo, secondo Valverde a 1’52’’, Rodriguez scivola terzo a 2’28’’.Una Vuelta così non si vedeva da anni.
«Sapevo che attaccare in una tappa come quella di oggi era da autentici folli - ha detto Contador tra le lacrime -. Ma chi vuole vincere la Vuelta deve provare anche a fare delle cose pazze. Io volevo vincerela Vuelta, e non avevo altra scelta: attaccare in una tappa che tutti hanno sottovalutato. Ho sentito molti dire che io non avrei più potuto vincere questa corsa. Bene, io ho dimostrato che in bicicletta si possono fare tante cose, anche far tacere certe persone. Sono felice. Dedico questa vittoria a tutti quelli che in questi ultimi mesi molto difficili mi sono stati vicino. Se ho vinto la Vuelta? Non ancora. Ma sicuramente dopo una giornata come quella di oggi e con la maglia rossa sulle mie spalle, sarà dura per tutti portarmela via».
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