Gonzalo Higuain costa alla Juventus novanta milioni, pagati in anni due. Percepirà un salario di sette milioni e mezzo ai quali andranno aggiunti i cosiddetti bonus per arrivare a milioni dieci. Sebastian Vettel riceve dalla Ferrari ventotto milioni a stagione, diciotto quelli garantiti al suo sodale Raikkonen. La casa madre torinese ha capito che i risultati sportivi ottenuti in campo automobilistico non sono, per il momento, pari all'investimento, cosa che invece, negli ultimi cinque anni è accaduto per la Juventus, paralleli agli eccellenti risultati finanziari, grazie anche alla gestione contabile di Andrea Agnelli e dei suoi collaboratori. La premessa è una provocazione nei confronti di chi ritiene o ritenga l'affare Higuain come un vuoto a perdere, di effetto mediatico e di grande presa soltanto per i tifosi. La Juventus aveva bisogno di trovare un attaccante di sostanza, una punta pura reduce anche dall'esperienza internazionale acquisita con il Real Madrid, squadra con la quale Higuain ha realizzato 107 gol in 190 presenze, confortate poi a Napoli, soprattutto dopo l'arrivo di Sarri, con 71 gol su 104 presenze. Nel football contano i numeri, al di là della retorica e della letteratura romantica: i novanta milioni di Higuain vanno messi in conto con i 120 che arriveranno con la cessione di Paul Pogba. Se mettiamo sulla bilancia il peso tecnico dei due calciatori possiamo verificare che il piatto dell'argentino è decisamente più pesante. Se è vero che rispetto al francese Higuain ha sei anni in più, il problema non è l'anagrafe e nemmeno l'utilizzo, semmai l'utilità del calciatore al gioco della squadra. Paul Pogba è un talento assoluto ma con tendenza al ruolo (psicologico, comportamentale) di solista e narcisista al punto da bruciare, a volte, le meravigliose giocate di cui è capace e sarà capace a Manchester, in un torneo più affascinante ma tatticamente meno difficile per lui. Higuain fa il mestiere che deve saper fare un attaccante, il suo salario, l'investimento per il suo acquisto, rispondono a queste esigenze. Non è un uomo immagine, non è un prodotto dello star system, è un uomo che sa fare gol, la cosa principale del gioco del football, il resto è kamasutra di parole e pensieri. Quando Corrado Ferlaino decise di acquistare Maradona furono 13 i miliardi di lire necessari per portarlo da Barcellona a Napoli (l'anno prima l'Udinese prese Zico per 6 miliardi) e la stessa cifra dell'argentino venne pagata da Silvio Berlusconi per Ruud Gullit, così come Massimo Moratti pagò 48 miliardi la clausola rescissoria di Ronaldo al Barcellona, e a quella cifra venne aggiunta la clausola Fifa di 3 miliardi per il club catalano.
Totale: i grandi club vivono di grandi calciatori, alcuni sono perle trovate nel deserto, Van basten, Platini, Pogba stesso, ma la maggior parte è argenteria costosa, preziosissima. Gonzalo Higuain appartiene a questa tribù, lo sapevano a Madrid, lo sanno a Napoli. Lo sapranno anche a Torino.
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