Marco Lombardo
La sfida più ricca della storia è una partita di serie B. Sì, certo, serie B inglese, la Championship League. Eppure vale 200 milioni di euro, sterlina più sterlina meno. Ovvero quanto si assicura chi vince nell'Eldorado del football di Sua Maestà.
Insomma domani, ore 17 di Wembley, Hull City e Sheffield Wednesday si giocano più di una promozione, più di un posto nella prossima Premier League. Si giocano una montagna di soldi, tanti quanti sono in palio grazie ai diritti televisivi del campionato più ricco del mondo anche per una sola neopromossa. E immaginatevi il resto.
Una sfida tra due squadre che sono l'una il contrario dell'altra. L'Hull City torna a giocarsi un posto in Paradiso un anno dopo la retrocessione. Tra le due è quella che ha vinto di meno, anzi quasi nulla: è arrivata in Premier la prima volta nel 2008, ha in bacheca una finale di FA Cup (persa) contro l'Arsenal, risultato però che l'ha portata a disputare comunque l'Europa League. Poi nulla: quasi una vita da poveri. Invece il Wednesday - così come era chiamato semplicemente fino al 1929 - è uno dei club più vecchi del mondo, tra i fondatori della Football Alliance nel 1889, che tra l'altro pure vinse. Nobile e decaduta: dopo il 1935 ha conquistato solo la coppa di Lega (1991). Ma ha 4 campionati e 3 coppe d'Inghilterra alla voce titoli, con un presente da giocarsi in 90'. Domani, appunto. Anche perché dal 2017 partirà il nuovo contratto tv firmato dalle squadre di Premier League, valore totale 3 miliardi di euro. E la promozione domani con una salvezza tra dodici mesi, può cambiare la storia di un club.
Tigri contro Gufi, Hull City contro Sheffield Wednesday, Inghilterra contro tutti. Perché questo è il punto: per esempio la vittoria in serie A alla Juve frutta circa 60 milioni, di cui solo 10 di premio di diritti televisivi. Sì, è la serie A. E la vittoria nei playoff di serie B, italiana, vale dai 25 ai 30 milioni. Una miseria, direbbero loro. Un bengodi, qui da noi.
Ecco allora: quando si parla di football i numeri sono questi. Hull e Sheffield sono l'immagine di un calcio che ha saputo fondere tradizione e affari. Molta tradizione e molti affari. E tanto per dire, la finale di serie B inglese si gioca appunto a Wembley, perché la sostanza ha anche una forma.
Poi, come sempre capita, non è tutto oro quel che luccica: per esempio i tifosi dell'Hull City non avranno un treno da prendere per tornare a Kingston upon Hull dopo la finale. L'ultimo convoglio parte alle 8 di sera e dunque si dovranno arrangiare. A meno che, naturalmente, conquistata la promozione, il treno non glielo comprino.