Wembley, arriviamo. La ricetta di Sir Roberto ora spaventa l'Europa

Attacco che punge, difesa blindata, riserve come titolari e i tre oriundi che hanno convertito il ct

Wembley, arriviamo. La ricetta di Sir Roberto ora spaventa l'Europa

Gli azzurri tornano alle notti magiche di Italia '90. Era dal Mondiale di casa che la Nazionale non vinceva le prime tre partite del girone senza prendere nemmeno un gol. Contro il Galles decide Pessina in una squadra che non pensa ai biscotti: primo posto e qualificazione agli ottavi senza calcoli sul tabellone. È la naturale conseguenza della rivoluzione gentile di Roberto Mancini che ha dato una vocazione offensiva agli azzurri, ma rispettando la storia difensiva del nostro calcio. Così l'Italia, con il lutto al braccio in ricordo di Boniperti, compreso Gianluca Vialli in panchina, allunga a trenta partite la striscia d'imbattibilità: Mancini eguaglia Pozzo. Alla festa il ct azzurro invita anche Raspadori, Sirigu e Castrovilli (solo Meret non ha ancora giocato) per esaltare ancora di più il senso di unità, anche se Donnarumma nell'occasione raccoglie fischi: oggi farà le visite con il Psg. L'Italia fa subito un giro a Wembley per prendere le misure sognando semifinali e finale. Oggi si scoprirà chi tra Ucraina e Austria sarà il prossimo avversario.

È una Nazionale che sogna e riscopre gli oriundi, del primo mondiale, vinto appunto da Pozzo. Toloi, Emerson e Jorginho titolari. E Mancini da persona intelligente ha cambiato idea sull'argomento. Perché nel 2015 sosteneva che in Nazionale non meritasse di giocare «chi non è nato in Italia anche se ha dei parenti». Invece sul razzismo si va in ordine sparso, con l'Uefa che continua a nascondere la testa sotto la sabbia. Cinque azzurri (Toloi, Bernardeschi, Emerson, Belotti e Pessina) si inginocchiano seguendo la nazionale dei dragoni nel gesto che richiama al Black Lives Matter.

Il Galles si rialza solo fisicamente, perché schiera una doppia linea in venti metri a protezione della sua porta. L'Italia non si scompone, Mancini ne cambia otto rispetto alla Svizzera. Fari puntati ovviamente su Verratti, che gioca tutta la partita dimostrando di essere pronto per la fase calda del torneo. Con lui torna il doppio play. L'esperienza del centrocampista del Psg è un valore aggiunto così come la sua capacità di dare sostanza al palleggio e di indovinare l'imbucata. L'altro grande atteso è Belotti che non trova mai il guizzo, come se fosse rassegnato ad aver perso il ballottaggio con Immobile. Italia che fa la partita, un salvataggio sulla linea nega il gol a Chiesa, ora prima alternativa in attacco. La rete la trova Pessina che gira in gol su assist di Verratti. Dopo Locatelli, un altro ragazzo della provincia, un altro cresciuto nel Milan.

Lo svantaggio a ridosso dell'intervallo, obbliga il Galles a cambiare atteggiamento ma quando Ampadu si fa espellere, pensa solo a salvare la differenza reti che vale gli ottavi.

Anche perché Ramsey è il giocatore impalpabile ammirato a Torino, mentre Bale (arginato da Bastoni, che si candida a vice Chiellini) spara in curva il pareggio e viene sostituito. Undicesima vittoria di fila e porta azzurra inviolata da oltre mille minuti. E via con porca puttena e notti magiche, colonne sonore degli azzurri. Gioco e difesa, la ricetta di Mancini spaventa l'Europa.

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