Espressione della storia, della fantasia, dei sogni: amatissimo sul web, dove proliferano i siti dedicati ai dialetti dItalia, il patrimonio linguistico locale è protagonista della scena. È adorato dai musicisti, che scrivono e cantano testi rigorosamente in dialetto: Pino Daniele e le sue canzoni napoletane e Davide van de Sfroos e il suo «laghée» (versione comasca del lombardo) su tutti, anche se preceduti dal sardo di fabrizio De André. E poi fioriscono le iniziative da Nord a Sud. Lassociazione Gioventura Piemontèisa tiene corsi dedicati alle quattro lingue dialettali regionali e ha avanzato una proposta di legge per «il diritto alla lingua e allidentità del popolo piemontese» in modo che vengano insegnati a scuola e studiati alluniversità. E lassociazione Laltra Sicilia, che ha sede a Bruxelles, intende varare un progetto di legge che introduca non soltanto il bilinguismo nei documenti pubblici, nelle insegne, nei cartelli stradali, ma anche linsegnamento del dialetto e della civiltà siciliana nelle scuole e la creazione di unemittente radiofonica e televisiva autenticamente siciliana.
E cè anche chi sfrutta lattrazione del dialetto negli spot: «Macari tu sicilianu?», anche tu siciliano? Se la risposta è no, si possono prendere lezioni di siculo on line: parola della Sanpellegrino che sul suo sito offre un corso di dialetto, per lanciare le aranciate che «sunnu fatte solu cu aranci di Sicilia» e che anche nello spot, per essere spremute, devono prima dimostrare di saper cantare in siciliano.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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