Ma c'era bisogno dei professori per colpire la casa, le pensioni e l'Iva? Ci volevano i tecnici per aumentare le tasse e tagliare così poco gli sprechi pubblici e i costi della politica, accanendosi con le sole province? E la mitica lotta all'evasione, che fine ha fatto? Son buoni tutti a trovare i soldi in questo modo. Abbiamo commissariato la democrazia e atteso un mese per una manovra che avrebbe potuto benissimo firmare Tremonti e varare Berlusconi. Che differenza c'è fra Monti e Tremonti, oltre il prefisso?
Il caratterino di Tremonti. E che differenza c'è tra il Professore e il Cavaliere? C'è Berlusconi, l'indole e la biografia, l'incompatibilità radicale tra Lacrime & Sangue e Sesso & Sorrisi. Al più il Colle e i Sette Savi della democrazia avrebbero potuto chiedere consulenza ai Tecnici e poi girare i consigli al premier, altrimenti niente appoggio. Invece no, il fine era far fuori quel governo; era una mozione politica, non una questione finanziaria.
Non mi interessa a questo punto cavalcare la nostalgia dell'ex premier che pure cresce nel Paese. E non propongo la rivolta degli Italiani contro il governo-mannaia, di cui apprezzo il gesto della rinuncia al cumulo delle indennità. Se esistesse la politica, proporrei l'insurrezione anti-euro; ma la politica ha fallito e il popolo è depresso.
Allora confermo la mia opinione: teniamoci Monti, auguriamoci che vada avanti questa tregua dolorosa, stringiamo i denti per la mazzata, ma - vi prego - pensiamo sul serio al futuro. Mettiamo a frutto questa spremuta d'Italia senza zucchero.
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