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Squinzi passa l’esame e aumenta i consensi

Confindustria, la squadra c’è. Giorgio Squinzi incassa consensi anche superiori a quelli che l’hanno designato presidente: i sì sono stati 102,21 i no e 22 gli astenuti. Un mese fa, invece, i voti a suo favore erano stati 93 contro gli 82 per Alberto Bombassei. Questa volta, però, l’affluenza è stata più bassa: 150 presenti contro i 186 della precedente votazione.
Tra gli assenti, probabilmente, alcuni dei fedelissimi di Bombassei, che con «Impresa al centro» ha costituito una sorta di corrente di opposizione. Un dissenso che appare però sempre più minoritario. Ieri infatti il patron di Mapei avrebbe incassato anche il sostegno degli industriali veneti - regione «bombasseiana» -, soddisfatti per i riconoscimenti nella composizione della squadra al vicentino Stefano Dolcetta, con il ruolo chiave delle relazioni industriali, e al presidente degli imprenditori di Verona, Andrea Bolla, responsabile del comitato tecnico per il fisco.
Almeno ufficialmente, lo stesso Bombassei nega l’esistenza di spaccature: «Chi ha vinto ha vinto e farà il presidente». E incassa la nomina di un suo fedelissimo, Carlo Pesenti, alla guida della commissione per la riforma. La necessità di allargare la base del consenso può spiegare, il numero dei membri, insolitamente alto.

I vicepresidenti saranno 11: oltre a Dolcetta, Diana Bracco (Ricerca e innovazione), Aurelio Regina (Sviluppo economico), Gaetano Maccaferri (Politiche regionali e semplificazione), Antonella Mansi (Organizzazione), Aldo Bonomi (Reti di impresa), Ivanhoe Lo Bello (Education), Fulvio Conti (Centro studi)e Alessandro Laterza (Mezzogiorno), più i 2 vicepresidenti di diritto, il presidente della Piccola, Vincenzo Boccia, e dei giovani imprenditori Jacopo Morelli. Cinque i comitati tecnici: oltre al fisco, internazionalizzazione, con Paolo Zegna, sicurezza, Salomone Gattegno, ambiente, Edoardo Garrone, tutela del made in Italy e lotta alla contraffazione, Lisa Ferrarini.

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