SsangYong suona la carica: 6 novità entro il '19 «Qualità, prezzi accattivanti e valore aggiunto»

Il brand manager: «Per Tivoli l'Italia è il primo mercato Ue». Modelli da scoprire

La storia di SsangYong, che ha più di 60 anni, parte dalle jeep realizzate per le forze armate americane presenti in gran numero in Corea alla metà degli Anni 50, ed è tipica di un'industria dell'auto molto giovane, nata dopo la Seconda guerra mondiale e travagliata come quella di altre aziende che non facevano parte di grandi conglomerati - dalle crisi succedutesi negli anni. «La SsangYong rappresenta in campo automobilistico quella che è stata la storia recente della Corea ci spiega Maurizio Melzi, brand manager di SsangYong nel Gruppo Koelliker un Paese dove la ricostruzione postbellica è cominciata con 10 anni di ritardo, ma con una voglia, tipica del carattere coreano, di non accontentarsi e di puntare subito a primeggiare. La storia di SsangYong è speculare, animata dalla voglia di rinascere e di fare bene sin dall'inizio».

Fino a una decina di anni fa i marchi coreani, nell'immaginario collettivo, venivano erroneamente considerati sinonimo di prodotti di qualità media a prezzi contenuti, ma non è mai stato così, e la riprova la troviamo nel fatto che nel corso della sua storia SsangYong è stata scelta come partner da Daimler prima di essere travolta, dopo un rapida espansione, dalla crisi asiatica approdando soltanto nel 2010 nel porto sicuro dell'indiana Mahindra. «Da lì in poi continua Melzi è cominciata la rincorsa di SsangYong per primeggiare, dando di più al cliente, non perché offriamo macchine che costano meno, ma perché proponiamo auto che costano un po' meno delle altre ma che danno di più fin dal momento della progettazione e della costruzione nel nostro stabilimento dove continuiamo ad applicare gli standard di Daimler». La qualità, quindi, è un ingrediente di tutte le SsangYong, una dote facilmente percepibile nei materiali e nelle finiture dei due modelli più recenti: Tivoli e Xlv, acronimo di eXtra Lifestyle Vehicle, che stanno spingendo le auto coreane, importate e distribuite dal Gruppo Koelliker dal 2003, verso nuovi record di vendita in Italia. L'Italia, per Tivoli, è il primo mercato europeo ed è un modello che lo scorso anno nei primi 6 mesi di commercializzazione ha fatto salire le vendite totali del brand del 50% e sta sicuramente contribuendo al raddoppio delle vendite registrato nei primi otto mesi del 2016. Nel nostro Paese le auto SsangYong sono scelte perché rappresentano qualcosa di nuovo, da scoprire, e adesso sono anche più accattivanti sotto il profilo del design, fattore che in passato ha espresso vetture dalle forme molto insolite come quelle del primo gigantesco Rodius.

Il piacere di possedere una SsangYong è quindi legato alla forza innovativa di ogni vettura della gamma, sarà così anche in futuro? «Entro il 2019 il modello più vecchio in gamma sarà la Tivoli, che abbiamo lanciato nel 2015, e potremo contare complessivamente su 6 modelli tutti innovativi anticipa Melzi e fra questi anche due pick-up studiati per il mercato europeo dove questo tipo di auto è in forte crescita, perché chi con l'auto ci lavora davvero comprende i vantaggi, anche fiscali, di questi veicoli. Molto ci aspettiamo, e i colleghi coreani di SsangYong sono d'accordo con noi, dal futuro ActyonSport che avrà proprio le caratteristiche che deve avere un pick-up per l'esigente cliente europeo».

PEv

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