(...) e mi pare fosse simile a quello che Martinazzoli aveva proposto al Partito popolare, adottando questa forma politica alla struttura monarchica di Forza Italia. Non a caso egli è rimasto il negoziatore di ferro quando si tratta di distribuire i seggi tra le varie componenti dell'alleanza. Sarà ancora più utile quando verrà il momento decisivo della costruzione di un partito unico che supererà Forza Italia e Alleanza Nazionale. Ma fare appello al popolo e strutturare un partito sono due compiti distinti e quasi contrapposti, ambedue necessari, per dare veramente al nostro paese un grande partito della libertà e della nazione. La lista ligure comprende le tradizioni politiche della Liguria di centro e di destra ed esprime candidati di grande consenso popolare come Sandro Biasotti ed Enrico Musso. Peccato che manchi Renata Oliveri, che rappresenta una componente significativa della democrazia italiana, quella socialista. La tradizione dei liberali delle origini Alfredo Biondi ed Enrico Nan, che hanno segnato l'inizio di Forza Italia, è presenti negli esponenti della tradizione liberale in particolare dallo stesso candidato sindaco e del segretario cittadino.
La Liguria può decidere il risultato delle elezioni, dato il carattere «ribaldo» del premio di maggioranza al Senato, imposto dalla caparbia fedeltà letterale alla Costituzione del presidente Ciampi. Sta agli elettori del centrodestra decidere, votando, se vogliono dare il loro voto e il loro volto alla legislatura.bagetbozzo@ragionpolitica.it
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