Stadera, dopo uno scoppio gas sospeso a 100 famiglie

Manca: «Situazione risolta entro fine mese e tutti avranno scaldabagni a norma»

Chiara Campo

Senza gas e acqua calda in casa, a ottant’anni e con l’inverno alle porte. È successo allo Stadera, dove la magistratura non ha fatto sconti nemmeno ai più anziani o alle famiglie con bimbi piccoli in casa. Dopo l’esplosione, provocata da uno scaldabagno malfunzionante, che poco più di un mese fa costò la vita a una giovane mamma in via Barrili, la procura ordinò immediatamente il distacco degli erogatori del gas e il sequestro degli impianti in 73 appartamenti - più una trentina occupati da abusivi -, comprese in molti casi le cucine a gas. Aler, coi vigili del fuoco, Asl e tecnici comunali, ha avviato ispezioni a tappeto sugli impianti di scaldabagno domestico installati direttamente dagli inquilini, per verificarne il corretto funzionamento. Da allora, ci sono state numerose riunioni per risolvere la situazione, anche perchè le temperature nel frattempo si sono notevolmente abbassate e la maggior parte degli inquilini sono anziani. Ma entro la fine del mese, assicura l’assessore alla Sicurezza Guido Manca, che ha seguito passo passo la vicenda, «la situazione si regolarizzerà». Per evitare gli episodi di sciacallaggio, con artigiani che offrivano a ultraottantenni l’allacciatura alle condutture Aem a cifre folli, «a quasi tutte le famiglie è stata garantita di nuovo la fornitura, al costo di 80 euro, e nei prossimi giorni gli allacciamenti saranno completati».
Per la sostituzione degli scaldabagni fuori norma con i modelli nuovi, si va sulla giusta strada. «Aler si era proposta di acquistare i modelli Tubo a 650 euro, le famiglie avrebbero risarcito la spesa a rate di 50 euro al mese - spiega l’assessore Manca -. Ma pochi hanno accettato subito l’acquisto. Ora hanno aderito in diversi, altri si sono procurati lo scaldabagno elettrico mentre soprattutto per quelli che non se lo potranno permettere ho chiesto ad Aler di garantire dilazioni ancora più lunghe».
Rinaldo Gattavara, uno degli inquilini che si è fatto portavoce dei residenti allo Stadera, riferisce che «la situazione è ancora molto grave, ci sono signore di 80 anni senza gas e acqua calda, non possono nemmeno prepararsi un tè. Almeno per le situazioni di maggiore emergenza, Comune o Aler potrebbero offrire momentaneamente delle cucine elettriche». Il consigliere Ds Aldo Ugliano ha invitato le Commissione comunale Servizi sociali e Sicurezza a fare un sopralluogo e verificare se effettivamente la situazione si risolverà in tempi brevi. «Le famiglie con reddito inferiore potranno usufruire del fondo regionale Calore sicuro - spiega Ugliano -, e ottenere gratis lo scaldabagno nuovo». Anche il consigliere punta il dito contro «quegli sciacalli che anche in una situazione così grave hanno approfittato della buona fede dei più anziani facendosi pagare250 euro per gli allacciamenti» e sostiene che «il Comune avrebbe dovuto garantire acqua calda e gas almeno nelle situazioni di emergenza, invece è stato assente».

Estendendo il problema della messa a norma anche agli altri quartieri popolari, come il Vercellese, il presidente della Commissione servizi sociali, Laura Molteni (Lega) invita «il Comune a farsi parte attiva affinchè la sostituzione di scaldabagni avvenga in forme convenzionate ed economiche».

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