Stadio, il prezzo è giusto. Conferma dalla perizia bis, trattativa al rush finale

Bocconi-Politecnico: "Il valore non è sottostimato". Sala: "Argelati? Impossibile trovare partner privati"

Stadio, il prezzo è giusto. Conferma dalla perizia bis, trattativa al rush finale
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Ok, il prezzo è giusto. La trattativa per la vendita dello stadio Meazza e delle aree intorno a Milan e Inter entra nel rush finale. Ieri il Comune ha ricevuto la "perizia bis" sul prezzo commissionata a Bocconi e Politecnico per confermare (o meno) il prezzo che l'Agenzia delle Entrate ha fissato in circa 197 milioni di euro (73 per il "vecchio" San Siro). Il Comitato "Sì Meazza" che si batte contro la demolizione dell'impianto ha presentato ricorsi al Tar, in Procura e alla Corte dei Conti, la giunta ha chiesto una seconda valutazione per difendersi dalle accuse di "svendita ai club" che arrivano anche da consiglieri ambientalisti di maggioranza (da Carlo Monguzzi a Enrico Fedrighini) e dalle eventuali cause future davanti ai giudici. Il sindaco Beppe Sala ieri ha riferito che avrebbe "esaminato i contenuti con il direttore generale Christian Malangone" e in serata sono stati pubblicati i contenuti essenziali, senza cifre, perchè "bisogna anche tenere conto del fatto che siamo in trattativa con le società, qualunque informazione offriamo può non essere utile" ai fini della contrattazione. Le università concludono comunque che "gli elementi emersi e disponibili evidenziano che il valore di Mercato dell'intero comparto nel suo stato di fatto, secondo l'ipotesi che valgano i vincoli della Legge Stadi, nella stima dell'Agenzia delle Entrate non sia stato sottostimato". Il Comune di Milano si avvarrà degli atenei "anche per una consulenza nella fase di negoziazione che sarà avviata con le società. Attualmente infatti sono in corso gli approfondimenti tecnici sulla proposta di acquisto e le relative clausole, propedeutici alla negoziazione. L'incarico di consulenza avrà un valore complessivo pari a 126mila euro". Sul prezzo Monguzzi ironizza: "Clamoroso, inaspettato, colpo di scena".

Il tavolo con le squadre procede, i club stanno esaminando, rispondendo punto per punto e valutando economicamente il rispetto dei paletti alzati dalla Conferenza dei servizi preliminare che si è chiusa un mese fa. Sul tavolo il nodo bonifiche: ad oggi sono escluse sui terreni accanto al Meazza, da cui partiranno i cantieri per il nuovo stadio, in futuro potrebbero rendersi necessarie nell'area del Meazza. Entro fine mese potrebbe chiudersi la trattativa e la giunta dovrebbe dichiarare la pubblica utilità. Obiettivo: firma dal notaio entro il 31 luglio e cessione a settembre.

Passando al tema piscine, Sala afferma: "Le proteste per gli impianti chiusi le capisco, ma ce ne sono 11 aperti, si vede sempre il bicchiere mezzo vuoto". Si tratta di tre centri balneari e 8 piscine al chiuso ma dotate di solarium. Sull'Argelati, chiusa dall'estate 2023 perchè la giunta sperava di trovare partner privati per il restyling, conferma: "Stiamo verificando" la possibilità di mantenerla comunale, "abbiamo tentato, per mancanza di fondi, la via delle partnership con privati e in alcuni casi non si riescono a fare. Questo perchè gestire piscine vuol dire accettare delle perdite. Quando non si tratta di pura gestione ma di un progetto più ampio in cui il ritorno economico ci può essere, come nel caso del Lido, . Sull'Argelati è impossibile trovare un partner, tutti i tentativi sono andati a vuoto". Sala infine difende il presidente di Sogemi Cesare Ferrero che giorni fa ha ammesso che all'Ortomercato ci sono 200 ingressi illegali al giorno, per lavoro o acquisti in nero.

"Ha fatto un grande lavoro, bisogna ragionare da come siamo partiti, quell'area era inavvicinabili anni fa - afferma -. É un percorso, tra vigilanza di Sogemi e polizia locale abbiamo fatto tanto. Ferrero si è espresso con estrema trasparenza, fin troppo sincero, poi le strumentalizzazioni ci sono state".

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