«Stai attento maiale ebreo» Seviziato in collegio da sette bulli

Padova Legato e immobilizzato sul letto con del nastro adesivo, picchiato, molestato sessualmente e umiliato con una scritta antisemita sulla pancia: «Achtung maiale ebreo». Per questo due studenti delle superiori del convitto maschile San Benedetto da Norcia di Brusegana (Padova), a pochi passi dal centro storico del paese, dovranno comparire martedì davanti al giudice delle indagini preliminari.
Un rito d’iniziazione secondo qualcuno, una vendetta, secondo altri, per punire il compagno reo di simpatizzare per la destra. Una storia rimasta per anni sotto silenzio, i fatti risalgono infatti al 6 giugno 2006, ma chissà perché fino a ieri tenuta segreta. Per il branco, composto da sette ragazzini delle province di Venezia, Belluno e Treviso (cinque dei quali minorenni all’epoca dei fatti e per questo indagati dalla Procura per i minori del Tribunale di Venezia) le accuse sono di violenza sessuale, sequestro di persona e ingiurie.
A dare il via all’inchiesta è stato uno dei controllori del convitto. Teatro del «Burba Day» (tra i militari indica la giornata di «iniziazione» della recluta) il convitto «San Benedetto da Norcia» in via Cave, collegio gestito dall’Istituto professionale agrario.
Quella notte la vittima - il più anziano del gruppo ma l'ultimo arrivato nel convitto - sarebbe stata «catturata» dai compagni e legata al suo letto. L’inizio dell’incubo, filmato dagli aguzzini con un telefonino. Girato e messo a pancia in giù dal gruppetto il ragazzo aveva dovuto subire gli abusi. Uno seduto sulla schiena per immobilizzarlo meglio; un altro, per infierire, impugnava per sodomizzarlo, forse una banana.
Solo l’arrivo tanto inaspettato quanto provvidenziale di un addetto alla sorveglianza, aveva impedito che la violenza continuasse. Immediato il fuggi fuggi.
Nonostante questo, diverse testimonianze, tra cui quella della vittima, hanno poi permesso di individuare gli aggressori. Tra questi cinque minorenni (originari di Jesolo, Mestre, Chioggia, Mel e Lentiai, nel Bellunese) e due maggiorenni, tra cui un trevigiano e un veneziano. Nei loro confronti le pesanti accuse sono di sequestro di persona, violenza sessuale e ingiurie.
Il ragazzino all’inizio aveva taciuto, una volta tornato a casa, una settimana dopo la violenza, decise di sporgere denuncia.
Ora al vaglio del gip Lara Fortuna le testimonianze dei ragazzi presenti. Loro hanno già raccontato che si trattava di una «goliardata».

L'intenzione dei legali degli imputati, intanto, pare essere quella di affrontare il dibattimento, ma non si esclude che possano optare per il rito abbreviato, che consentirebbe lo sconto di un terzo della pena: i due giovani imputati rischiano una condanna fino a dieci anni di carcere solo per il reato di violenza sessuale. Sequestro di persona e ingiurie a parte.

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