Stalking, vittima una persona su cinque

OSTIA Il XIII municipio ha ingaggiato il noto criminologo Bruno per combattere il fenomeno

Stalking, vittima una persona su cinque

Dieci-venti telefonate al giorno, sms a tutte le ore, pedinamenti. Il caso dello stupratore seriale riporta d’attualità lo «stalking». Appostamenti, persecuzione. Bersaglio preferito, anche in questo caso, il sesso debole. Certo, difficilmente lo stalker passa a vie di fatto. Suo terreno d’azione è la molestia nell’ombra, anonima. Ma c’è il rovescio della medaglia. A volte, in un caso su 100 o 200, lo stalker è realmente pericoloso. Uccide. O tenta di farlo. All’inizio si prende alla leggera, si pensa a uno scherzo. Ma giorno dopo giorno diventa un incubo. Invano si spegne il cellulare, si stacca il telefono, non si risponde più al citofono. Nulla ferma il molestatore. La persecuzione può durare anni, coinvolge il lavoro, i vicini, la famiglia. È lo «stalking». Letteralmente «stare in agguato nell’ombra». Un fenomeno che solleva un crescente allarme sociale, come dimostra il disegno di legge che istituisce il reato di stalking, approvato, in via definitiva, il 22 aprile scorso al Senato. A Roma l’Aipc, Associazione italiana di psicologia e criminologia, fin dal 2004 ha aperto uno sportello di ascolto nei pressi di piazza Bologna, in via Verona,
L’Aipc ha diffuso migliaia di questionari in Italia. Alla domanda se si è mai stati vittima dello stalking, a Roma e nel Lazio ha risposto di sì il 21%. Uno su cinque. Un’incidenza altissima. E con il dilagare di internet, afferma l’associazione, «i numeri sono destinati a salire». Difendersi dallo stalking? Non è facile. Tutt’altro. Occorrono un avvocato, prove, indagini. Anni, insomma. Senza un provvedimento del magistrato, non si possono neppure testimoniare le migliaia di telefonate ricevute. Chi sono le vittime? Ad essere colpite sono quasi sempre le donne (l’85% dei casi), di qualsiasi ceto sociale, età soprattutto fra i 18 e i 25 anni. Speculare il quadro dei persecutori: l’80% sono uomini, età media 30 anni.
Statistiche alla mano, a Roma il fenomeno colpisce maggiormente le periferie e l’hinterland. A Ostia, il XIII municipio ha “ingaggiato” il noto criminologo e neuropsichiatra Francesco Bruno per un progetto anti-stalking. «Ostia è un luogo perfetto per commettere reati come lo stalking - spiega Bruno -. Questo municipio, come altre periferie, risente della mancanza di controllo sociale, è facile agire nell’ombra». A Guidonia invece è stato aperto il centro anti-violenza «Le Lune», con uno staff di professionisti: una psicologa, un’assistente sociale, una pedagogista, una sociologa, un avvocato e un’educatrice. Nel centro è attivo uno sportello per le vittime dello stalking, con un numero di cellulare per le emergenze. Da tempo giace invece alla Regione Lazio una proposta di legge per contrastare lo stalking. La legge, primo firmatario il consigliere Idv Claudio Bucci, è bipartisan, trova d’accordo tutti i partiti. «Ma è ferma in commissione sanità da due anni - recrimina Bucci - Canali (lista civica per Marrazzo, ndr) non si decide a metterla all’ordine del giorno».

La proposta prevede: l’istituzione di servizi anti-stalking in tutte le Asl del Lazio; la creazione di un Osservatorio regionale per il monitoraggio del fenomeno; la stipula di un protocollo d’intesa con le autorità pubbliche e giudiziarie per definire un iter di azione anti-stalking.
1/continua

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica