Stanca lascia, spunta la Moratti In dubbio il bis a Palazzo Marino

Milano. Finale tumultuoso dell’ultima puntata della telenovela Expo. La società perde per la seconda volta la testa e dopo Paolo Glisenti, voluto da Letizia Moratti, esce di scena anche Lucio Stanca. Il parlamentare, discusso anche per il doppio incarico, si è dimesso da amministratore delegato e al contempo ha lasciato il consiglio d’amministrazione di Expo 2015. Al suo posto è in arrivo, come direttore generale, Giuseppe Sala, city manager «strappato» al Comune di Milano e già questo smottamento dà l’idea dell’ennesima resa dei conti tra i protagonisti della vicenda.
Regione, Comune, industriali e Tesoro si contendono la governance e il ruolo di Stanca non sembra l’unica cosa da rivedere. Leonardo Carioni, esponente della Lega, presidente della Provincia di Como e membro del cda di Expo, spiega che secondo lui a determinare le dimissioni è stato il problema del doppio incarico, l’impossibilità di mantenere il doppio stipendio e la sfiducia manifestata a Stanca in una lettera della presidente Diana Bracco, espressione degli industriali. Carioni a sua volta non ha escluso di dimettersi, dal momento che anche lui ricopre un doppio incarico.
A questo punto si aprono scenari complessi. C’è chi ipotizza che alla Moratti, sindaco e commissario straordinario all’Expo 2015, possa essere chiesto di dedicarsi a tempo pieno all’Expo. Ormai mancano solo 1.

771 giorni al via ed è indispensabile - ragionano in molti - avere vertici dediti solo al buon esito della manifestazione. L’Expo è una creatura a cui la Moratti ha dedicato risorse e impegno. Così qualcuno le consiglia di rinunciare alla ricandidatura a sindaco di Milano per potersi occupare solo dell’Expo.

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