Entrate flessibili e autofinanziamento: sono queste le virtù dei conti milanesi che piacciono allagenzia Standard & Poors che conferma l«ok» alle finanze di Palazzo Marino, ribadendo il giudizio di «AA-». Due qualità che tradotte significano imposte a livelli non esasperati (che possono essere aumentate in caso di necessità) e politica di privatizzazioni che funziona. «Con questo giudizio lagenzia elogia il fatto che Milano non abbia mai adottato laddizionale Irpef e abbia lIci al livello più basso tra le città metropolitane - spiega lassessore al bilancio, Mario Talamona -: per questo anche la loro preoccupazione sullindebitamento è mitigata dalla possibilità di intervenire su queste voci, anche se continuiamo la politica di riduzione della pressione tributaria». È la risposta dellassessore al «pesante indebitamento» di cui parla il rapporto di Standard & Poors.
Sono le privatizzazioni, oltre allequilibrio stabile del bilancio e alla buona liquidità, a tenere alta la qualità delle finanze: la quota di Aem ceduta a dicembre, il 33% di Sea che sarà presto allasta, «ma anche leurobond emesso a Londra - sottolinea Talamona - che ha avuto una richiesta tripla rispetto allofferta».
Standard & Poors conferma lok ai conti del Comune
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