Stangata in vista su rette, asili e mense

Stangata in vista per le rette di nidi e materne. E potrebbe lievitare anche il costo delle mense scolastiche, a scapito soprattutto dei redditi più alti. Ma bisognerà capire il tetto che la giunta di centrosinistra giudicherà medio e dunque più tartassabile. L’assessore al Bilancio Bruno Tabacci ha calato la scure sul bilancio 2011, tagli da 25 milioni di euro alla spesa corrente tra tutti gli assessorati che si vanno a sommare ai 28 milioni di fondi già congelati dall’ex sindaco Moratti. E oltre a un risparmio sui costi della macchina amministrativa, la cancellazione di eventi e il rinvio di opere pubbliche e per la sicurezza, il vicesindaco Maria Grazia Guida che ha anche le deleghe all’Istruzione ammette che potrebbero arrivare brutte novità per le famiglie con bimbi all’asilo.
«É ancora tutto da vedere - prende tempo la Guida -, lunedì è convocata un’altra riunione con Bruno Tabacci per definire le spese ma siamo in una situazione di sofferenza che non ci aspettavamo, e le liste di attese a nidi e materne sono più lunghe del previsto». La giunta si appiglia all’eredità Moratti, «non è facile fare i tagli in corso d’opera per un’amministrazione appena insediata, ma sono indispensabili e preferiamo dire la situazione in cui ci siamo trovati all’insaputa della città» afferma la Guida. E il sindaco Pisapia boccia la manovra di correzione di bilancio decisa dal Consiglio dei ministri, «colpisce ulteriormente gli enti locali - ha attaccato ieri -, in particolare i Comuni, già pesantemente penalizzati negli ultimi anni. Con questi tagli si crea il rischio concreto di mettere a repentaglio servizi indispensabili per i cittadini. Non è possibile che a pagare siano sempre le amministrazioni locali». A Milano fa presente «stiamo già affrontando una manovra da 25 milioni di euro necessaria per affrontare la difficile situazione di bilancio riscontrata al momento dell`insediamento».
Ma a quanto pare il futuro non è così nero se l’assessore al Decentramento Daniela Benelli anticipa che nel mandato lavorerà alla rivoluzione dei consigli di zona. Oggi, sostiene, coprono un’area troppo estesa quindi immagina una moltiplicazione di municipi di quartiere. Che avranno costi di gestione non indifferenti, è sottinteso. Anche se l’assessore è convinta che si potrà realizzare «senza aggravio dei costi». Ma è un progetto che nel concreto si potrà realizzare solo a fine mandato.

Presto invece conta di poter trasferire più poteri ai consigli di zona, a partire da gestione delle aiuole, piccole manutenzioni su scuole e piscine, organizzazione delle attività nei Centri di aggregazione dei quartieri.

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