Nel 1959, Kubrick veniva etichettato come «il più controverso dei nuovi registi hollywoodiani».
Lo è stato fino alla fine anche se, come un ossimoro, «cercava l'attenzione del pubblico e della critica promettendo film fuori dal limite, ma la cui realizzazione era il frutto di una quantità di riscritture e compromessi», come chiarisce il curatore di questo interessante libro. Un regista che agiva da indipendente, ma dialogando costantemente con le major. Comunque, un genio, come dimostra questo volume che analizza, a vent'anni dalla morte, sei capolavori.Maurizio Acerbi
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