La stanza di Mario Cervi

Carissimo Cervi,
leggendo la sua risposta al lettore che sosteneva la «simmetria» tra lager e gulag, sono rimasto stupito dal fatto che anche lei abbia un «occhio di riguardo» per le malefatte del comunismo rispetto a quelle del nazismo. Infatti secondo questa interpretazione le seconde sarebbero ben più gravi perché messe in atto da una ideologia di per sé perversa, mentre quelle comuniste sarebbero il frutto di «deviazioni» rispetto a una ideologia egualitaria e, sostanzialmente, lodevole. Ebbene, è davvero sbalorditivo che non ci si accorga dell’errore madornale insito in questa interpretazione. Infatti appare lampante che è proprio per questa ragione che le malefatte comuniste sono le peggiori.

Poniamo una domanda metaforica: è più condannabile un criminale criminale, che avvelena il padre, oppure un Papa (è successo) che avvelena un parente? I presupposti culturali o, addirittura, etico-politici del comunismo mai avrebbero dovuto entrare in contraddizione con se stessi come, ad esempio, avvenne con la Nep e con lo sterminio di milioni di ucraini, mentre il nazismo (criminale criminale) non aveva in sé alcuna luce che potesse considerarsi portatrice di una qualunque «verità».
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