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La stanza di Mario Cervi

Io lo so che i centri commerciali offrono un’ampia gamma di prodotti a prezzi bassi e interessanti, ampia scelta di merci di tutti i tipi, tanti prodotti in un unico posto, caldo d’inverno e fresco d’estate con comodi parcheggi gratuiti. Io lo so che il progresso purtroppo va in questa direzione, la politica ha scelto questa direzione, la produzione ha scelto questa direzione, la gente sta scegliendo questa direzione. Ma dove andremo a finire? La desertificazione dei piccoli e medi centri storici dei paesi e anche la perdita di negozi e attività nelle nostre città ha causato la morte della vita sociale aggregativa e ricreativa, «la piazza» è stata sostituita dal centro commerciale. Vediamo ormai in atto una guerra di aperture fra grandi centri commerciali che si contendono fino all’ultimo cliente a suon di sconti e promozioni, cannibalizzando i tradizionali negozi e attività di paese e di città. I centri storici diventano cimiteri con le chiusure delle piccole attività gravate dalla crisi economica incalzante, con il subentro a queste attività di asettiche banche e freddi uffici.

Chissà, forse in futuro nasceremo, vivremo, andremo in chiesa, faremo figli, tradiremo, frequenteremo escort, divorzieremo, moriremo e verremo seppelliti in un centro commerciale! Ma poi non ci pentiremo di queste scelte? Non rimpiangeremo quei momenti vissuti nei nostri centri storici?
Dolo (Venezia)

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