La stanza di Mario Cervi

Egregio Dottor Cervi, mi riferisco alla lettera del signor Giovanni Trovato (il Giornale di mercoledì 8 dicembre) che condivido al 100 per cento, mentre non posso dire altrettanto del titolo della Sua risposta sul presunto «storico» Del Boca, il quale non mi sembra collocabile «in tandem» (sono parole Sue) con Indro Montanelli. Sono nato a Tripoli come il signor Trovato e mio padre ha combattuto nella guerra italo-turca. Mio padre e mio zio militarono nei battaglioni libici inquadrati nel famoso (e dimenticato) Raggruppamento Maletti nel 1940 ed espressero sempre un giudizio positivo nei riguardi degli ascari libici che combatterono ai loro ordini sotto la nostra bandiera, ricevendone in cambio stima e rispetto. Non sto a ricordare tutto ciò che l’amministrazione italiana ha realizzato in Libia soprattutto in termini di civiltà e di progresso. Nel 1937 ai libici fu concessa anche la cittadinanza italiana con l’istituzione delle province di Tripoli, Misurata, Bengasi e Derna. Sfido chiunque a rintracciare un’altra potenza coloniale che abbia fatto altrettanto.

E qui mi fermo per contestare il titolo di «storico» da Lei attribuito a Del Boca, al quale dello storico manca qualsiasi obiettività e serenità di giudizio che dovrebbero invece costituire le caratteristiche prime di un giudice dei fatti altrui.
Sabaudia (Latina)

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