PAROLA_LETTORI

la stanza di Mario CerviDai professori del presidente agli «abatini» del Parlamento

Non vedo alcuna luce in fondo al tunnel. Dopo saccenti professori con la puzza sotto il naso, Napolitano ci ha consegnati ad abatini senza arte né parte. Non sono altro che coltivatori di poltrone, piazzisti di prebende o, nel migliore dei casi, cultori del nulla. La Fiat se ne va? Non è un grosso problema. L'Electrolux prepara le valigie? È solo una vacanza. Avanti di questo passo presto saremo tutti a spasso, come d'altra parte fa Letta che è sempre in giro e non combina niente. Mancano i soldi e non si fa alcun taglio a privilegi, vitalizi e prebende delle varie caste, che anzi aumentano e si perpetuano. Cominciassero da quelle sarebbe un buon segno, un esempio, e l'unico modo per avere risorse per ridurre i costi del lavoro. Ma per loro che non hanno mai lavorato, il lavoro non è un problema. Che dire poi del numero dei politici? Un esercito di sanguisughe che atterrerebbe anche Ercole. Così non usciremo mai dal tunnel, purtroppo.
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Caro Furia, il suo tono e le sue argomentazioni sono gli stessi di altre innumerevoli lettere. Cariche di pessimismo, di sfiducia nell'avvenire, di dolore per il declino dell'Italia. A lei non sono piaciuti i «saccenti professori», e riconosco volentieri che la loro prova a Palazzo Chigi non è stata per nulla confortante. Si trattò d'un governo del Presidente e al Presidente lei può addebitarne la concezione. Ma quando se la prende con gli abatini senza arte né parte mi convince meno. Non che i suddetti abatini siano immuni da colpe d'azione e soprattutto d'omissione, anzi. Ma scorrendo la posta si ha la sensazione che questi personaggi che lei disistima siano caduti sulla terra da Marte, e siano stati imposti da poteri alieni a un popolo che non li vuole. Non è così. Gli abatini - e i loro avversari - sono stati espressi da un Parlamento legittimamente eletto. Se la dirigenza politica italiana è mediocre ne va fatta colpa anzitutto a chi l'ha designata con una legge elettorale discutibilissima ma con procedure indubbiamente democratiche. E poi, finalmente, si ha in quella balena arenata che è la politica italiana qualche sintomo di ringiovanimento e di vitalità. Non usciremo mai dal tunnel, pensa lei.

Mai dire mai.

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