Ancora una volta, con dispiacere del sottoscritto che non li può soffrire, i francesi si dimostrano più intelligenti di noi. In particolare i magistrati, dalle nostre parti nota dolente, che ritengono la tassa sui ricchi inventata dal compagno Hollande anticostituzionale e danno ragione a Depardieu, uno che i soldi li ha guadagnati lavorando e non facendo politica. Naturalmente, in Italia una cosa del genere non potrebbe succedere, in quanto l'unico ricco è Berlusconi (Vendola, Di Pietro, Bersani e altri sinistri notoriamente chiedono l'elemosina), e prendere una decisione come quella dei cugini d'Oltralpe significherebbe etichettarsi come «servo di Arcore». Leggere le parole di Ingroia su Grasso per credere.
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Sono consapevole di deludere lei e molti altri lettori del Giornale. Ma la tassazione prevista da Hollande per i super ricchi, senza dubbio discutibile, non mi sembra tale da far gridare allo scandalo e all'iniquità. Mi guardo bene dall'affrontare i problemi di costituzionalità e incostituzionalità, problemi appartenenti al repertorio cavilloso in cui le burocrazie e le magistrature sono maestre. Sto al sodo, sperando di ricordare esattamente la norma da Depardieu contestata e successivamente annullata. Vi si stabiliva che i beneficiari d'un introito annuo superiore al milione di euro vedessero tassata del 75 per cento la somma eccedente il milione. Un bel colpo d'accetta, ma un milione di euro l'anno bastano per vivere senza ricorrere alla mendicità, e se ciò che oltrepassa il milione viene drasticamente decurtato - in tempi di crisi, durante i quali si assiste a riduzioni delle piccole pensioni - non mi pare sia il caso d'associarsi ai lamenti e alla ribellione del famoso attore. Lo so, i tanti quattrini Depardieu se li è guadagnati. Anche i pensionati i loro 500 o 1000 euro al mese se li sono guadagnati. In questa «Stanza» ho difeso Benigni da chi gli imputava un compenso eccessivo per il suo programma sulla Costituzione. L'ho difeso perché i compensi dipendono dal mercato.
Avrei invece approvato calorosamente una norma alla francese che di quel compenso togliesse a Benigni il 75 o l'80 per cento. Senza dedurne (per Benigni) che l'Italia sia in mano ai capitalisti, e (per Depardieu) che la Francia sia in mano ai soviet.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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