la stanza di Mario CerviNon ci serve proprio un governo con il fattore «vaffa»

Egregio Dottor Cervi, purtroppo con le sue urlate Grillo ha pescato a piene mani tra gli scontenti di tutte le coalizioni, rimpolpando la sua base di esagitati anche con persone relativamente moderate, ma stanche di non vedere risultati significativi, di nessuna parte politica. Chi ha governato negli ultimi vent'anni ha pertanto fallito.. ma in maniera diversa. Il centrodestra, nato dalle ceneri della Prima Repubblica, «ha tentato» di fare le riforme (Berlusconi/D'Alema ce li ricordiamo?), ma si è autocastrato. Quanto alla sinistra, ha governato per 7 anni ma si è ben guardata dal proporre le riforme importanti, invise ai propri elettori. Ma ora entrambi gli schieramenti non possono più ignorare «il grido di dolore» che sale dal Paese. Non ci sono più i politici di destra, centro e sinistra: devono dimostrare che veramente vogliono il bene del Paese, superando le barriere ideologiche e trovando punti d'incontro per le riforme più urgenti. Per favore, non lasciateci in mano agli sfasciacarrozze!
Milano

Cara Serenella, la sua lettera fa seguito a un'altra che ho pubblicato, che aveva anch'essa una firma femminile, e che come la sua voleva richiamare alla realtà i politici dediti alle loro sterili manovrette. Un motivo di più, questa corrispondenza sensata, per farci augurare l'impossibile o almeno l'improbabile, ossia un prossimo governo presieduto da una donna. Il fattore «vaffa» domina la scena, quasi che il Movimento 5 Stelle fosse stato votato dalla maggioranza e non da una rilevante minoranza degli italiani. Stando ai calcoli e ai progetti della sinistra sembra che l'unico interlocutore di Bersani o chi per lui, nel futuro negoziato possa essere il demagogo arruffone che esige tutto e subito, e anche il contrario di tutto.

E che debba rimanere al margine il centrodestra che solo una manciata di voti ha diviso dal Pd, fortunosamente primo ma non vincitore. Questo modo di ragionare mi sembra non soltanto fazioso ma deleterio per l'Italia e per la democrazia.

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