Ancora una volta, Dott. Cervi, pur nella sua bravura, mi sorprende. Il lettore Andrea Danubi ha giustamente ricordato l'infame assassinio di Ramelli (di destra) da parte di comunisti armati di spranghe. Lei risponde, con il solito metodo dell'equidistanza che la contraddistingue, citando, con dovizia di particolari, violenze di destra, quasi a evocare (sottintendere?) una sorta di «vendetta» (pareggio dei conti). Io la stimo molto come grande giornalista ma, secondo il mio modesto parere, la sua risposta a una domanda ben precisa non andava «allargata» - in questo contesto - ad altre, sia pur corrette, considerazioni per semplice «bilanciamento» delle parti.
Roma
Caro Zannetti, grazie anzitutto per gli elogi immeritati. Ed eccomi al dunque. Rispondo a lei per rispondere anche ad Andrea Danubi che mi ha alluvionato con una sterminata lettera. Entrambi ritenete che, rievocando l'infame assassinio di Sergio Ramelli per opera di estremisti di sinistra, io abbia troppo indugiato sui fatti di sangue che, in contemporanea, vennero addebitati a estremisti di destra. Vorrei fosse chiaro un punto. Io non attribuisco un eguale cumulo di responsabilità alle due facce degli opposti estremismi. Non lo attribuisco perché gli ultras rossi disponevano d'una organizzazione non paragonabile a quella piuttosto sgangherata degli avversari. E soprattutto non lo attribuisco perché i rossi avevano l'appoggio massiccio e arrogante di gran parte della cosiddetta intellighenzia, dei media, dei salotti, e come corollario delle autorità. Andrea Danubi mi ha ricordato che, dopo la tardiva incriminazione degli uccisori di Ramelli, Adriano Sofri così si pronunciò: «Rispetto alle persone che sono state arrestate mi sento solidale, al di là di qualunque ricostruzione politica». Le esecuzioni con la P38 e le ipocrisie complici dei cattivi maestri sono stampate nella nostra memoria.
Ma il clima di quel tempo feroce diventa incomprensibile se ne viene ricordato solo il piombo rosso, e non anche il piombo nero. S'intrecciarono strettamente, i due piombi, nei crimini d'un aprile 1975 che fu di sangue e di odio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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