Non solo non ha tagliato i fondi a sostegno di chi fatica a pagare laffitto. La Regione Lombardia ha anche trovato quei soldi che mancavano per soddisfare quelle settantunomila domande arrivate negli uffici di via Fabio Filzi.
Sforzo non da poco, quello portato a termine dal Pirellone «vista limpennata delle domande di aiuto, passate da 59mila nel 2005 a 71mila lo scorso anno»: «Il governo regionale, su indicazione del presidente Roberto Formigoni ha fatto uno sforzo straordinario riuscendo a reperire nel bilancio altri venti milioni di euro che, sommati ai quattordici già precedentemente stanziati, ci permettono di garantire un sostegno fattivo a chi non ce la fa a pagare il proprio canone daffitto». Nota che Mario Scotti, assessore lombardo alla Casa, completa con unavvertenza: «Entro un mese i fondi dalla Regione saranno trasferiti ai Comuni, a cui spetta la distribuzione degli assegni, in base alle graduatorie».
Entro trenta giorni, quindi, limpegno messo in campo dalla Regione si concretizzerà per sessantottomila famiglie ritenute idonee a ricevere il contributo, di cui poco meno di ventimila caratterizzate da una «situazione di grave difficoltà economica».
Ma, attenzione, lo sforzo fatto dalla Regione assume un peso specifico maggiore poiché lamministrazione guidata da Roberto Formigoni contribuisce al pagamento dellaffitto pure per quelle fasce di reddito Isee (indicatore socio economico equivalente) che vanno dallottava alla ventesima e secondo percentuali simili a quelle previste nel bando 2005. Come dire: la Regione offre un contributo anche a chi ha un reddito sino a circa tredicimila euro. Decisione presa tenuto conto «dellaumento delle domande di sostegno presentate, pari al venti per cento, e della riduzione dei contributi statali, passato da 46,6 a 36,4 milioni di euro».
In sostanza, il bando emanato prevedeva che i fondi regionali e statali garantissero una copertura pari al cinquanta per cento dellimporto dellaffitto solo per famiglie con un reddito fino a 5.581,03 euro e del quaranta per chi ha invece un reddito fino a 6.197,48 euro. Ma «lattenzione ai bisogni della persona» che segna lazione di governo del Pirellone ha spinto lamministrazione regionale ad allargare il contributo fino alla ventesima fascia Isee ossia sino a chi ha un reddito di tredicimila euro.
«Attenzione ai bisogni che vuol essere anche uno sprone affinché già dal prossimo anno si possano trovare soluzioni innovative, maggiori controlli e maggiore sinergia tra Regione e Comuni» chiosa lassessore Scotti. Un primo passo in questa direzione, fa sapere una nota della Regione Lombardia, può essere «quello della defiscalizzazione dellhousing sociale» così «da investire leventuale risparmio in nuove costruzioni e, perché no, tentare di sensibilizzare anche lUnione europea dellimportanza di una politica per la casa che possa essere realmente definita tale».
E in questa direzione, la Regione, ha deciso anche di offrire un contributo per lacquisto della prima casa anche alle coppie che, pur avendo i requisiti, non erano state inserite tra quelle che avrebbero potuto beneficiare di 5mila euro a fondo perduto.
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