Star Academy di Facchinetti vuole «leggerezza»

Diffidate delle imitazioni. «Perché - spiega Paolo Bassetti di Endemol - Star Academy e Operazione Trionfo, nel 2002, sono stati i primi talent musicali a partire in Francia e Spagna». Questo per dire che oggi, in prima serata su Raidue, non parte «l'ennesimo talent», guarda un po’ sulla stessa rete dove fino a una stagione fa spiccava X Factor. Non solo: pure nel «giovedì grasso» che fu di Michele Santoro. E in concomitanza con Io Canto su Canale 5. A casa Rai, insomma, si butta il petto in fuori, e ci si crede. Sedici concorrenti «preparatissimi» pescati da tutta Italia (case discografiche, scuole di canto, My Space e Facebook), la conduzione di Francesco Facchinetti, una giuria composta da specialisti come Lorella Cuccarini, Roy Paci, Nicola Savino e Ornella Vanoni. E poi i «tutor» Gianluca Grignani, Mietta, Ron e Syria, a tirar su come verdi piante della discografia italiana un manipolo di giovani. Per differenziarsi dal grande rivale con la «X» esiste già un mantra, ripetuto dal direttore di rete Pasquale D'Alessandro giù giù, passando per Facchinetti, fino all’ultimo dei protagonisti: «Leggerezza e ironia saranno le armi di Star Academy, bandite quindi le liti e i drammi dei talent show in cui tutto sembra questione di vita o di morte». Altra differenza, i concorrenti non canteranno da soli, ma sempre in gruppo. E non ci saranno squadre o capitani. A sentire Gianluca Grignani «la differenza con X Factor è che qui i tutor non usano la tv per mettersi in mostra, ma per aiutare i ragazzi».

Che poi il suo nuovo singolo Un ciao dentro un addio, traino del prossimo album, esca domani, bè, è solo una magica coincidenza. Nella prima puntata, questa sera, tre superospiti come Biagio Antonacci, Marco Mengoni e Max Pezzali. Pronti ad esibirsi dal vivo con le aspiranti star.

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